Un colpo preciso, da professionista si direbbe, di una violenza inaudita. Un povero arbitro è rimasto vittima In Brasile della furia di un calciatore. È successo dopo il fischio finale di Marilia-Independiente (1-0), match per il terzo posto della Terza divisione del campionato paulista. È stato necessario l’intervento della polizia. Mauricio Antonio Fioretti, questo il nome del direttore di gara, è stato atterrato senza pietà da Johnny Dos Santos, 25enne, che a fine gara (conclusasi con la vittoria per 1-0 del Marilia) lo ha aggredito con un colpo di arte marziale.
Dos Santos era imbufalito perché l’arbitro aveva concesso solo quattro minuti di recupero alla fine del tempo regolamentare e la sua squadra non era pervenuta al pareggio. Per il folle gesto il calciatore ora rischia una prevedibile e lunghissima squalifica. Non sono rari i comportamenti di questo tipo nelle serie minori. Restando in Italia e spulciando nel nostro archivio sono saltati fuori tre episodi, diversi perché a volte non sono protagonisti i calciatori, ma ugualmente deprecabili. Nel 2008, al termine del match di Promozione tra Mandura e Tricase, l’arbitro Capilungo, fu inseguito in auto, speronato da due autovetture con a bordo otto persone, e mandato fuori strada, dove i teppisti, si scagliarono contro la vettura del Direttore di gara, con una grandinata di calci e pugni.
Nel 2010 un arbitro di 19 anni fu aggredito da un calciatore di 33 anni, a Torre del Greco, nel corso di una partita di Terza Categoria. L’arbitro perse i sensi per qualche istante, ma per fortuna senza ulteriori gravi conseguenze. Infine l’episodio più grottesco: in Sancat-Albereta 72 (2-2) nel febbraio del 2011 un giocatore della squadra ospite Andrea Biondi fu espulso per proteste, ma vide sventolarsi in faccia il cartellino rosso tentò di far ingoiare il fischietto all’arbitro…
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