L’esterno del Trabzonspor Bruno Peres ha ripercorso i suoi trascorsi nella capitale non senza rimpianti.
Bruno Peres dopo aver vinto il campionato turco col Trabzonspor ha raccontato alcuni aspetti della sua carriera a Gianlucadimarzio.com. “Ventura mi ha insegnato il calcio in Italia, a crederci. Non mi faceva mai un complimento, o diceva che mi sarei esaltato troppo. Abbiamo anche litigato molto, ma poi mi abbracciava sempre e ripartivamo. Tutte le volte che torno in Italia cerco sempre di incontrarlo. Ho lavorato con Di Francesco, un altro allenatore molto duro e preparato. Feci un salvataggio sulla linea clamoroso contro lo Shakhtar”.
“Senza quel mio intervento, non saremmo riusciti a passare il turno nella partita del ritorno. Quell’anno fu molto positivo per la Roma e quell’episodio mi permise di avvicinarmi di più ai tifosi. Se ho un rimpianto, è che in quei due anni nella Capitale avrei potuto fare molto di più. Roma è una piazza difficile e io mi ero sentito arrivato. Avrei potuto fare molto di più, ma se non avessi fatto quegli errori, adesso non sarei la persona che sono diventato: si sbaglia, si impara, si cresce. Fonseca con me è stato speciale: mi aveva detto che mi rivoleva indietro, ma che avrei dovuto aiutarlo. Che non dovevo fare sciocchezze, che era tutto nelle mie mani. Una bella responsabilità. Addirittura, Petrachi lo aveva convinto a cambiare modulo, passando alla difesa a tre. ‘Devi lasciare libero Bruno sulla fascia’, gli aveva consigliato. Potete capire come mi ero sentito”.
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