Tutta colpa di Buffon? Beckenbauer lo chiama pensionato, ma…

La Juventus ha perso per 2-0 all’Allianz Arena, della partita abbiamo abbondantemente parlato, anche valutando le possibilità che i bianconeri riescano a ribaltare l’esito della qualificazione che appare segnato dopo la sconfitta. Nelle dichiarazioni del post partita niente di particolare da segnalare, almeno rimanendo al giudizio degli allenatori, ma un commento di Franz Beckenbauer è apparso decisamente sopra le righe e distante dai reciproci attestati di stima fra le due parti in causa prima, dopo e durante la partita. Il presidente onorario del Bayern Monaco ha definitivo Buffon “un pensionato“, nel dettaglio:

Alaba ha tirato da 120 metri, Buffon sembrava un pensionato. Non si arrabbi, ma doveva prendere quel tiro. Forse non pensava che Alaba calciasse da lì.

In realtà non è esattamente vero che il tiro del giocatore austriaco abbia calciato da posizione impossibile, l’angolo libero causato dall’errore di Pirlo nel rilancio era invitante, soprattutto trattandosi dei primissimi secondi del match. Inevitabile però analizzare la prestazione del capitano della Juventus e della Nazionale Italiana, quanta parte di responsabilità in questa sconfitta può essere addossata a lui? La prestazione dei bianconeri è stata deludente, ma il portiere ha un ruolo?

Analizzando gli episodi è evidente che sul primo gol la reattività di Buffon non sia “eccezionale”, ma la dinamica dell’azione è davvero curiosa: Alaba calcia forte, un pallone teso, proprio quando il portiere deve decidere l’angolo Vidal sfiora la sfera con la punta del piede imprimendo una rotazione anomala alla traiettoria, di fatto sarebbe dovuta andare nell’angolo alla destra di Buffon, invece cambia e finisce a sinistra con l’aggravante di rimbalzare a terra diventando ancor più insidiosa per il portiere che viene gelato dopo 27 secondi.

Qui Buffon avrebbe potuto fare di più, ma può essere in qualche modo assolto. Nel resto del match il portiere ha effettuato diversi interventi, molti di “ordinaria amministrazione” con parate a terra o respinte di pugno, non è apparso esaltante nelle uscite né su calcio d’angolo né in un caso su una palla rasoterra sulla quale l’intesa con Barzagli costretto a chiudere in fallo laterale rischiando molto non ha funzionato al meglio.

Nel primo tempo ha neutralizzato un tiro ravvicinatissimo di Robben con un buon riflesso, ma il non gol è più demerito dell’olandese (che grazierà Buffon e la Juve anche qualche minuto dopo calciando fuori da posizione altrettanto invitante) che merito del portiere. La vera frittata del portiere bianconero arriva dopo un’ora di gioco o poco più sul tiro di Luiz Gustavo che gira puntando all’angolo basso alla destra di Buffon, una respinta in corner non sarebbe una cattiva idea ma lo juventino va per bloccare lasciando di fatto la palla nella disponibilità di Mandzukic che partendo da leggera posizione di fuorigioco può stoppare e mettere in mezzo per l’accorrente Muller che realizza il 2-0. La conclusione del centrocampista non era irresistibile, soprattutto perché è evidente che Buffon ci arrivi tranquillamente e calcoli male la distanza quando prova ad effettuare la presa. In ultima analisi è certamente più grave questo errore che quello sottolineato con scarsa eleganza da Beckenbauer.

A parziale discolpa di Buffon c’è da evidenziare anche la parata praticamente allo scadere sempre su Muller che si era liberato, sempre grazie all’ottimo Mandzukic, anche qui un ottimo riflesso, certamente più complicata di quella su Robben perché il tiro non era indirizzato nello spazio occupato dal portiere. Forse questo intervento, una respinta che poi ritornerà a Muller contrastato efficacemente da Chiellini e Barzagli al momento del tap in buono per il possibile 3-0, è la migliore parata di Buffon. Un po’ poco, onestamente, considerando il resto. Certo la Juventus ha giocato talmente male, nel suo insieme, da non poter individuare in un unico elemento le responsabilità della sconfitta, ma non è una bestemmia dire che Conte ha potuto contare su prestazioni del suo numero 1 decisamente più efficaci.