Il calcio italiano piange Emiliano Mondonico, ex allenatore tra le altre di Torino, Atalanta, Fiorentina, Cremonese e Cosenza. A pochi giorni dal saluto a Davide Astori, dunque, il mondo del calcio perde uno dei protagonisti del recente passato. Mondonico si è spento dopo aver lottato per 7 anni contro un tumore che lo aveva costretto ad allontanarsi dai campi da gioco per intraprendere la carriera di commentatore televisivo. Poche settimane fa, l’ex tecnico milanese si era sottoposto ad un’altra operazione, che si è però rivelata inutile.
Dopo una lunga assenza dalla ribalta per via delle cure, aveva dichiarato: “Ho deciso di rendere pubblica la malattia perché non puoi nasconderti e perché sai che molte altre persone vivono la tua stessa situazione e hanno bisogno di sentirsi dire: coraggio, non mollare”. L’annuncio della morte è stato dato dalla figlia Clara, che ha utilizzato proprio la pagina Facebook del papà per scrive: “Ciao Papo…. sei stato il nostro esempio e la nostra forza… ora cercheremo di continuare come ci hai insegnato tu… eternamente tua”.
Lo ricorda con affetto tutto il calcio italiano, oltre che per il suo esempio degli ultimi anni, anche e soprattutto per la sua schiettezza e sincerità. Amava definirsi un allenatore “pane e salame”, ma probabilmente la sua caratteristica migliore era la concretezza: ben 5 le promozioni conquistate in Serie A e tante altre sfiorate, anche con club “poco attrezzati”. Celeberrime le sue gesta sulle panchina di Torino e Atalanta, ha allenato anche Como, Cremonese, Cosenza, Fiorentina e Napoli. L’apice della sua carriera è stata sicuramente la finale di coppa Uefa del 1992: il Torino cedette all’Ajax del “mago” Van Gaal e Mondonico ebbe da ridire con l’arbitro, nei confronti del quale in segno di protesta alzò al cielo una sedia, per un presunto rigore su Cravero.
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