Marco Borriello e Nicklas Bendtner hanno a loro modo vinto uno scudetto a testa con la Juventus, entrambi attaccanti che hanno lasciato piccoli segni. Il napoletano in quel primo anno da imbattuti con Conte, autore di uno dei gol scudetto a Cesena, il danese con una stagione intera tartassata dagli infortuni e dai “colpi di testa” fuori dal rettangolo di gioco.
Non sono due che sono entrati né nei cuori né nella storia della Vecchia Signora, ma questa cosa non è l’unica che li accomuna: oggi sono di fatto due reietti tesserati rispettivamente per la Roma e per l’Arsenal, soltanto in attesa di un nuovo biglietto aereo.
Per Borriello pochi segnali dall’Italia. Sabatini vuole spingerlo all’estero perché almeno lì non chiedono di partecipare all’ingaggio in caso di prestito secco. Una pista porta alla Real Sociedad, l’altra forse più concreta in Germania all’Amburgo. Sono però forse soltanto le prime trattative che il procuratore Tinti sta imbastendo per cercare di soddisfare il giocatore e al tempo stesso la Roma. Per Bendtner più robusta ancora la pista che porta in Bundesliga (a lui graditissima) piuttosto che alla Serie A in cui si era maldestramente parlato di Lazio, che ha in rosa già due prime punte quasi naturali come Klose e Djordjevic.
Sull’ex promessa dell’Arsenal, caduta quasi in disgrazia almeno nel calcio dei club (con la sua nazionale continua invece a fare piuttosto bene), c’è l’Eintracht Francoforte che è pronto a riconoscere i 4 milioni richiesti da Wenger. Il secondo step sarebbe l’accordo con il giocatore, che però difficilmente porrà troppa resistenza: a meno di 2 milioni a stagione (biennale) pare che si possa davvero concludere.
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