Esiste un sottile filo conduttore che lega Nemanja Vidic, ormai prossimo calciatore dell’Inter, a Edin Dzeko, attaccante bosniaco del Manchester City che ha scelto questa volta di andarsene davvero: i procuratori sono i medesimi (anche se formalmente non sembrerebbe), perché l’entourage che lavora per il futuro dei due giocatori è composto dagli stessi mediatori, che hanno come primo obiettivo quello di portare i loro assistiti in Italia. Non è un caso che entrambi siano già stati accostati alle big italiane nelle ultime tre estati: c’è sempre stato del vero, ma oggi le congiunture personali hanno avvicinato le posizioni, venendo incontro alla limitata capacità economica del calcio italiano a fronte di ingaggi che vanno oltre i 4 milioni netti a stagione.
Per l’attaccante esploso nel Wolfsburg, che fu a un passo dalla Juventus della prima gestione Marotta (quella di Del Neri) adesso è battaglia vera tra le due milanesi, con l’Inter in pole-position sia perché c’è una successione a Milito da programmare e sia perché Dzeko fu inseguito a lungo da Mazzarri già al secondo anno di Napoli.
Un profilo ad hoc, secondo tutti. E infatti Piero Ausilio ha approfittato del blitz londinese per parlare ancora con il City, che oggi chiede una cifra che balla tra i 15 ed i 18 milioni di euro a seconda dei bonus da siglare de relato. Lo stesso blitz nel quale l’Inter ha chiesto informazioni su Nani rendendosi conto che la Juventus si è momentaneamente tolta dalla corsa per l’ala lusitana.
Il Milan però sta ritornando su Dzeko, che ha un vero e proprio debole per la maglia rossonera, pensando forse che con Balotelli la scintilla a Seedorf potrebbe anche non scattare: con un mondiale alle porte, magari si può pensare anche di monetizzare la grande visibilità di SuperMario per rifare la squadra a immagine e somiglianza del nuovo allenatore. E allora Dzeko sarebbe uno dei primi nomi. E allora sarebbe il primo vero scontro frontale tra Thohir e i “cugini” del Milan.
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