Ennesimo ritorno di fiamma tra il Milan e Alessandro Matri, prodotto del vivaio rossonero e da sempre di comprovata fede milanista. Entrambi vorrebbero fortemente questo matrimonio, ma in mezzo ci sono la Juventus (che non fa resistenze a prescindere, ma pretende un’offerta consona) e soprattutto il ciclone di mercato che sta coinvolgendo l’intero parco attaccanti a disposizione di Allegri, primo sponsor dell’attaccante di Sant’Angelo Lodigiano.
Sono infatti ancora da chiarire le posizioni di Robinho e Pazzini, con il primo destinato al ritorno in Brasile per il quale a oggi si può parlare di operazione che andrà a buon fine con il Santos al 90% per 8 milioni di euro circa. Il secondo, a cui pare più segnatamente legato il destino di Matri, resta tra l’incudine e il martello, ovvero preso in mezzo tra un ingaggio che pochi altri club in Italia sarebbero pronti a garantirgli e il desiderio di ritrovare una maglia da titolare stabile e un ambiente che lo coccoli.
Nulla di meglio della Sampdoria, dove i Garrone lo rivorrebbero subito (per lo meno in prestito con diritto di riscatto) ma anche dove Delio Rossi vuole giustamente avere l’ultima parola sul riassestamento di un organico mal bilanciato.
Oltretutto, a complicare i desideri di Alessandro Matri, c’è il discorso della formula: Galliani si è rifatto avanti con Marotta mandando in avanscoperta Braida, amico storico dell’attuale amministratore delegato bianconero, ma il discorso è partito per subito bloccarsi a fronte della richiesta rossonera di un prestito gratuito con riscatto obbligatorio a 7 milioni nel giugno 2013: nulla di peggio.
La Juve al momento preferirebbe rinunciare a Quagliarella (se arriva l’offerta giusta, il napoletano saluta) o comunque incassare subito dall’eventuale cessione dell’ex punta di Rimini e Cagliari. Ultima considerazione: se davvero uno tra Matri e Quagliarella lasciasse la Juventus nella sessione di gennaio, i bianconeri sarebbero chiamati a una doppia operazione in avanti possibile solo e soltanto qualora Fernando Llorente arrivi in questa finestra-trasferimenti e non tra l’altro nelle ultimissime ore del 30 gennaio.
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