Tra le tante questioni che premono intorno alla Viola di Montella, basterebbe elencare i casi Gomez (ancora ai box), Cuadrado (l’Udinese non molla sulla seconda metà del cartellino), Giuseppe Rossi (lo spavento ma anche il buco in rosa) e Roncaglia (guerra con il giocatore per arrivare a una cessione già scritta, almeno in prestito), c’è sempre al centro della discussione tra staff tecnico e dirigenza l’eredità tecnica di David Pizarro in mezzo al campo, ovvero in cabina di regia, fondamentale in una squadra votata principalmente a costruire e dettare i tempi della partita.
E proprio su questo tema vertevano le voci che volevano già per gennaio in entrata uno tra Francesco Lodi e il giovane belga Clasie (già attenzionato in estate da Pradè), ma a questo punto la decisione in parte è stata presa dopo un ultimo colloquio con i Della Valle: da un lato le priorità sono altrove, vedi attacco e difesa, e l’appuntamento con il nuovo metronomo è rinviato a giugno. Con un nome preciso, però. Quello del brasiliano naturalizzato italiano Jorginho, vera rivelazione del Verona sia nella passata Serie B sia in questo campionato di Serie A.
Su di lui anche Roma e Milan, si dice (tutto da verificare l’interessamento dei rossoneri che anche su Nainggolan sono rimasti in realtà piuttosto freddi). Ma la Fiorentina è davanti a tutti e avrebbe già un accordo di massima sia con il club scaligero (si parla della comproprietà di Matos) sia soprattutto con il giocatore il quale arriverebbe a guadagnare 1,2 milioni a stagione in Toscana.
Insomma, per la stagione 2014/15 il club viola potrebbe già aver pianificato il nuovo asse centrale, a prescindere dall’arrivo di uno tra Borriello e Quagliarella e quello del portiere del Cagliari Agazzi (che dovrebbe comunque giocarsi il posto alla pari con il resuscitato Neto), perché Gomez prima o dopo tornerà la grande boa dei tempi della Bundesliga e uno come Gonzalo Rodriguez in difesa resterà a lungo uno dei primi intoccabili.
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