Potrebbe concludersi con un happy ending un periodo molto negativo per la carriera di Fabrizio Miccoli. Dopo la retrocessione in Serie B con la maglia del Palermo e la scadenza naturale del suo contratto con i rosanero, il numero 10 di origine pugliese è stato raggiunto da un avviso di garanzia dalla Dia di Palermo, poiché avrebbe incaricato il figlio del boss Lauricella di riscuotere una somma in denaro in sua vece. Inoltre, nel corso di alcune intercettazioni telefoniche tra i due, Miccoli avrebbe ripetuto in più occasioni frasi ingiuriose nei confronti dell’ex magistrato Giovanni Falcone, “quel fango di Falcone”, come apostrofato al telefono.
Le reazioni, dal mondo del calcio, dalla società civile e dalla politica, sono state immediate e altrettanto dure, anche se dalla pubblicazione delle intercettazioni a pochi giorni, Miccoli avrebbe chiesto scusa nel corso di una conferenza stampa nella quale il ‘Romario del Salento’, oltre a fare mea culpa, si è detto pronto a lavorare attivamente contro le mafie. Per quel che riguarda la sua nuova carriera sportiva, intanto, dopo essersi svincolato da meno di una settimana dal Palermo, Miccoli è pronto a chiudere la carriera nella città natale: il Lecce, club che lo scorso anno ha sfiorato la promozione in serie B, è pronto ad accogliere il figliol prodigo.
Si tratterebbe di un doppio salto indietro per il fantasista, che dalla Serie A si ritroverebbe a giocare in Lega Pro 1. Il progetto del Lecce, con il quale Miccoli si sarebbe confrontato già diverse volte, è comunque ambizioso e il club pugliese sarebbe disposto ad un grande sforzo economico pur di presentare al Via del Mare il centravanti e coronare il sogno di vederlo finalmente con la maglia giallorossa della sua città. Miccoli avrebbe anche offerte da altri club, anche di Serie A, ma sembra proprio intenzionato a ripartire dal basso, per recuperare, anche come uomo, il terreno fin qui perduto.
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