Ecco spuntare il “problema Neymar”. Sembrerà banale, ma così è. E a Barcellona ambienti molto vicini alla presidenza dicono di una forte preoccupazione in casa bluagrana, convinti come erano che l’accordo sulla parola già sancito sia con il Santos che con il giocatore per l’estate del 2014 fosse inscalfibile. Il connubio infatti tra Pep Guardiola e il Bayern Monaco è di quelli che possono scombinare l’intero equilibrio del calcio europeo e anche qualcosa oltre. Compreso il destino di un asso come Neymar, chiamato prima o dopo alla prova del Vecchio Continente e oggi terzo per fama soltanto a Messi e Cristiano Ronaldo.
Per Neymar dunque ora c’è anche il Club bavarese, come da promessa con Guardiola che però resta un tecnico realista: probabilissimo comunque che possa saltare una testa tra Ribery e Robben (accreditato l’olandese) oltre che i punteri vecchia maniera quali Gomez e Pizarro. In più, la difesa sarà tutta da rifare con la sola eccezione di Lahm e forse Badstuber in qualità di rincalzo. L’offensiva per Hummels del Borussia Dortmund pare scontata ed è già avallata da tutti i giornali più accreditati dello sport tedesco.
Ma ci sono già anche i primi nomi che circolano anche per il centrocampo, che pure pare il reparto più completo e assortito del Bayern, oltre che punto nodale del gioco di Guardiola: l’indiziato numero uno è l’ivoriano Cheikh Tiotè del Newcastle, vera forza della natura unita a tecnica sopra la media. Il primo Essien, diciamo. O forse un buon mix tra l’ex stella del Chelsea e Yaya Tourè oggi al Manchester City, ma passato precedentemente sotto le cure del tecnico catalano.
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