Calciopoli – Oggi, lunedì 18 luglio 2016, si discuterà al Tar il ricorso della Juventus contro la Federazione Italiana Giuoco Calcio. Il club bianconero lo ha presentato quasi cinque anni fa, il 7 novembre del 2011, chiedendo alla Figc qualcosa come 444 milioni di euro di risarcimento in seguito ai danni subiti per il processo sportivo di Calciopoli. Il Tar ha probabilmente atteso la fine del processo penale in modo da avere il quadro più completo possibile prima di pronunciarsi.
Quel che è certo, è che tutti i tentativi di conciliazione sono andati in fumo. Anzi, il presidente federale Carlo Tavecchio ha lasciato intendere in più occasioni di essere pronto a denunciare la Juve per “lite temeraria”. Potrebbe essere il passo successivo alla sentenza del Tar, qualora la stessa dovesse dare ragione proprio alla federcalcio. Qualora, invece, la Juventus dovesse avere clamorosamente ragione, la federazione non avrebbe le risorse per fronteggiare il pagamento danni.
Calciopoli: la richiesta danni della Juventus
Tramite i propri legali, la Juventus ha presentato ricorso al Tar del Lazio nel 2011 chiedendo di «condannare la Federazione Italiana Giuoco Calcio, F.I.G.C., al risarcimento del danno ingiusto subito dalla Juventus Football Club s.p.a. derivante dall’illegittimo esercizio dell’attività amministrativa e dal mancato esercizio di quella obbligatoria, in forma specifica mediante la “non assegnazione” “ora per allora” del titolo di Campione d’Italia per il Campionato di calcio per gli anni 2005-2006, con conseguente rimodulazione della classifica di campionato». Inoltre, la società bianconera chiede di «condannare la Federazione Italiana Giuoco Calcio, F.I.G.C., al pagamento dei danni subiti e subendi dalla Juventus Football Club s.p.a. come sopra quantificati, in euro 443.725.200,00 oltre interessi legali dalla domanda al saldo».
La dirigenza Juve, in sostanza, lamenta una disparità di trattamento nei confronti di altri club, l’Inter su tutti, le cui intercettazioni vennero fuori solo in seguito al processo sportivo e che portarono ad una richiesta di illecito da parte della Procura Federale solo quando il reato era ormai coperto da prescrizione.
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