Il Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport ha ridotto a sei mesi la squalifica del capitano della Lazio, Stefano Mauri, nell’ambito del calcioscommesse. Il laziale sta scontando la squalifica dal 2 agosto per 9 mesi per doppia omessa denuncia nelle presunte combine di Lazio-Genoa e Lecce-Lazio del maggio 2011. Potrà dunque tornare in campo da febbraio, sarà abile e arruolato per la gara del 2 febbraio contro il Chievo. L’istanza presentata dai legali di Mauri si riferiva alla decisione assunta dalla Corte di Giustizia Federale lo scorso 2 ottobre. La Corte, in parziale accoglimento del reclamo presentato dalla Procura Federale contro il verdetto della Disciplinare, ha squalifica Mauri per 9 mesi.
Il giocatore della Lazio era stato deferito, con altri soggetti tesserati, il 9 luglio 2013 dalla Procura Federale per la violazione dell’art. 7, commi 1, 2 e 3, del Codice di Giustizia Sportiva per “avere, prima dell’incontro Lazio-Genoa del 14 maggio 2011 e Lecce-Lazio del 22 maggio 2011, con altri soggetti tesserati e in concorso tra loro, posto in essere atti ad alterare lo svolgimento e il risultato del primo tempo della gara Lazio-Genoa) e della gara Lecce-Lazio, prendendo contatti e accordi diretti allo scopo“.
La Corte motivava con la mancanza di una prova certa… il coinvolgimento di Mauri. Un ragionamento a prima vista contorto in cui in sostanza si affermava che assodata la mancanza di elementi determinanti a carico di Mauri, si riteneva altrettanto improbabile che Lazio-Genoa e Lecce-Lazio, per via delle accuse fatte da Gervasoni a Mauri, non siano state alterate. La Corte, inoltre, precisava che il quadro sarebbe potuto cambiare in caso di ulteriori sviluppi dalla giustizia ordinaria, in particolare dal procedimento giudiziario della Procura di Cremona. Sviluppi e nuovi elementi che non sono arrivati.
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