Le accuse sono fragili, ferme all’anno scorso, nonostante il tempo impiegato nella ricerca di indizi più concreti. Di prove tangibili, di riscontri incontestabili nei confronti di Mauri non vi è traccia. Il procuratore federale Stefano Palazzi ha sparato alto nella sua requisitoria chiedendo una condanna di quattro anni e sei mesi per il calciatore della Lazio, ritenuto coinvolto nelle presunte combine di Lazio-Genoa e Lecce-Lazio, e sei punti di penalizzazione per il club capitolino. Richieste giudicate totalmente immotivate, ha tuonato la difesa di Mauri. Secondo Amilcare Buceti, uno dei legali del giocatore, Palazzi esagera volutamente per dare credito al suo debole impianto accusatorio:
“Lei ha chiesto tre deferimenti per irrobustire un impianto accusatorio fragile. Lei dice che Ileviesk stava a Formello perché il suo cellulare aggancia quella cella, ma nessuno ha visto Mauri insieme ad Ilievski. Non esiste un solo elemento rilevante che possa ritenere questo evento credibile. Oggi ci vengono contestati illeciti disciplinari, ma o Mauri sta dentro questa associazione o non esiste nulla. In tutto l’atto di deferimento non c’è un solo accenno che fa riferimento alla modalità attraverso la quale abbia concepito una giostra che alla fine finisce con sei gol. Non si capisce proprio il come. Ho preteso ed ottenuto la convocazione dei giocatori che sotto giuramento hanno testimoniato. Sono venuti e le domande sono agli atti e non c’è nessuna esitazione, alcuni di loro erano addirittura stupiti e nessuno capiva e capisce in che contesto si sia consumato il fatto contestato”.
Si contestano a Palazzi alcuni passaggi, ritenuti deboli e fin troppo temerari, come il fatto che non ci sia mai stato un contatto diretto tra Mauri e gli organizzatori delle combine, l’inattendibilità di Gervasoni già appurata da altri tribunali e non contemplata nell’accusa o il tragitto da Formello a Ponte Milvio percorso in Porsche da Zamperini e Ilievski in 12 minuti contro i 55 dichiarati dalle mappe. Ora si attende la sentenza della Commissione Disciplinare che dovrebbe essere comunicata dopodomani.
Ma qualcosa, per quanto riguarda la Lazio, è già filtrato. Il club di Lotito incapperebbe in una semplice ammenda, mentre per Stefano Mauri si profila una squalifica di sei mesi per omessa denuncia. I tifosi biancocelesti, nel frattempo, si sono attivati per fornire la propria versione e per dare risalto alle incongruenze dell’accusa. Su Facebook è nato un gruppo denominato “Le Dieci Prove dell’Innocenza di Stefano Mauri“, sulla falsariga del precedente (Calcio Scommesse Estate 2012, quello che non si dice) nato lo scorso anno, nel quale si trattava quasi per intero la vicenda, abbracciando anche la vicenda di Antonio Conte.
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