È successo di tutto ieri in Lega Calcio: protagonista, manco a dirlo, il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ormai sempre più padre padrone in Figc e non solo. L’assemblea ordinaria tenutasi nel pomeriggio di ieri, ha visto il patron biancoceleste, consigliere federale onnipresente al fianco di Tavecchio e al seguito della nazionale di Conte, oggetto di critiche da parte dei suoi più strenui avversari, ossia Juventus e Roma. Lotito ha difeso con il coltello tra i denti la propria posizione, “frutto di un’elezione democratica”, e ad un certo punto sono volate anche parole grosse. Secondo le ricostruzioni fatte dai quotidiani sportivi di oggi, c’è mancato poco che si arrivasse al contatto fisico, e non è la prima volta dall’inizio “dell’era Lotito”.

La Juventus, in buona sostanza, lamenta il fatto che la proposta della creazione delle squadre B e la conseguente abolizione delle multiproprietà, presente nel protocollo d’intesa per l’elezione federale, sia naufragato proprio per volere di Lotito, che oltre alla Lazio detiene anche la proprietà della Salernitana. Sul tasto ha battuto tanto il dg bianconero Marotta, al quale il patron biancoceleste ha risposto in modo molto poco elegante con un riferimento incommentabile allo strabismo all’uscita dell’assemblea. Ma non è tutto, poiché dopo l’approvazione del bando per i diritti internazionali, racconta la ‘Gazzetta dello Sport’, Lotito ha guadagnato il palco per relazionare sull’attività della nuova Federazione. E qui sono cominciate le schermaglie, poiché mentre il patron laziale stava parlando di spending review, il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, lo ha incalzato chiedendogli un parere su squadre B e multiproprietà.

La replica di Lotito non si è fatta attendere ed ha chiaramente evidenziato i vantaggi delle multiproprietà (essendone titolare), ma montando i mugugni in sala, il numero uno della Lazio ha perso le staffe attaccando Agnelli:

“Perché non ti sei fatto eleggere tu, allora? – le parole di Lotito riportate da ‘Il Corriere dello Sport’ – Così avresti potuto fare tutto quello che volevi… Costruitevi il vostro consenso – ha aggiunto rivolgendosi all’assemblea – e vediamo cosa riuscite a fare”.

A quel punto è intervenuto Marotta, subito zittito da Lotito: “Ti ho già detto di stare zitto, qui parlano i presidenti, non i dipendenti”, ma la controreplica di Agnelli non si è fatta attendere. “Marotta non è un dipendente, ma l’amministratore delegato della Juventus. Ti ho già detto che quando parla lui lo devi ascoltare”. A quel punto, si è intromesso nella discussione anche il dg della Roma, Mauro Baldissoni, presente in Lega assieme all’ad Italo Zanzi.

“Avrai pure il consenso ma hai fatto alzare dalle sedie tre società, Juventus, Roma e Napoli, – ha evidenziato Baldissoni – che fatturano un terzo di tutta la Serie A”.

Subito dopo, i rappresentanti di Juve, Roma e Napoli hanno abbandonato l’assemblea. Lotito, su tutte le furie, avrebbe apostrofato Baldissoni dandogli dell’idiota, mentre gli altri rappresentanti della Lega in Figc sono rimasti in imbarazzato silenzio. E non è finita qui, poiché all’uscita, Lotito si è lasciato andare alle dichiarazioni sgradevoli nei confronti di Marotta. Per ora la Juve non replica ufficialmente, ma spera che la spaccatura in Lega sia sempre più profonda in modo da depotenziale l’ormai onnipotente Lotito.

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ultimo aggiornamento: 27-09-2014


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