Nelle scorse settimane si era parlato molto del difensore brasiliano della Roma, assente dai campi di calcio per una serie di infortuni e malanni vari, c’era chi aveva iniziato a ipotizzare anche qualcosa di molto grave dietro questi ripetuti stop. Voci fastidiose che, per rispetto di Castan e della sua famiglia, avevamo deciso di non continuare ad alimentare, preferendo piuttosto concentrarci su quello che di certo si sapeva e provando ad ipotizzare i tempi di un suo rientro. Oggi finalmente arrivano le parole del diretto interessato a smentire quanto è stato detto, parole che non possono che far piacere ai tifosi giallorossi, ma non solo a loro.
Castan si era infortunato una prima volta quest’estate durante un’amichevole estiva, poi ha subito una ricaduta che non gli ha permesso di prepararsi al meglio per l’inizio ufficiale della stagione. Garcia lo ha schierato contro l’Empoli ma già a fine primo tempo lo aveva sostituito, una scelta precauzionale come aveva spiegato il tecnico a fine gara. Poi era arrivata qualcosa che molti avevano descritto come una forma di labirintite, il giocatore ha parlato di “infezione alla testa”, infine il virus intestinale che lo ha messo ko per quasi una settimana. Ora però questo calvario e finito, il rientro è vicino e il brasiliano vuole spazzare via tutte le brutte voci girate nelle ultime settimane:
Sto bene, grazie a Dio è tutto a posto e tra poco rientro in campo. Non vedo l’ora. Ho passato un periodo difficile con tanti problemi: prima tre infortuni muscolari, poi un’infiammazione alla testa e poi un virus intestinale. Giravano tante voci brutte su di me. Ho sentito che avevo un tumore, un cancro ma non è vero, chiedo rispetto, ho una famiglia, ho bimbi, se qualcuno vuole informazioni più vere deve trovare la verità. Sto bene, ho voglia di ritornare, non è mai stato facile stare fuori, ma sono pronto per tornare. Voglio giocare con la Roma, ora che sono al 100%. Tornerò alla grande, più forte di prima. E appena i medici mi danno l’ok per forzare e spingere non mi fermerà più nessuno.
Si può quindi tirare un sospiro di sollievo, Castan sta bene ed è pronto a ricominciare a dare il suo contributo alla causa giallorossa. E mai come ora la sua presenza sembra fondamentale, visto che dalla sfida con il Cesena sono usciti malconci sia Astori che Manolas. Difficilmente il brasiliano sarà convocato già per la difficile trasferta di Napoli e anche se vista l’emergenza Garcia avrebbe un gran bisogno di lui. Si dice ottimista per il futuro della squadra che vede più forte dello scorso anno e, riguardo alla sfida con i partenopei, si augura che tutto vada per il meglio da un punto di vista di ordine pubblico:
Come vedo la Roma? Siamo sulla strada giusta, sono arrivati giocatori più forti di quelli che c’erano lo scorso anno e stiamo facendo davvero bene, anche se la strada è ancora lunga. In difesa siamo forti, conoscevo solo Astori, ma anche Manolas e Yanga-Mbiwa stanno facendo bene. Voglio lavorare al più presto con loro. Possiamo vincere lo scudetto perché la nostra è la squadra più forte. La trasferta a Napoli? Spero che i tifosi siano calmi, la vita è una cosa, il calcio un’altra. Lanciamo questa sfida dentro al campo, non ci sono nemici.
Inevitabile anche il tema Champions League, ha dovuto assistere lontano dal campo al tracollo dei suoi compagni contro il Bayern Monaco. La pesante sconfitta però deve essere un propellente per migliorarsi ulteriormente, a partire già dalla sfida in Germania anche se non sarà per niente semplice:
Quando si perde non si abbassa la testa. Noi dobbiamo passare il girone, poi vediamo che succede. Noi andiamo a Monaco per vincere, poi ci troveremo davanti una squadra fortissima, costruita per conquistare la Champions League. Sono certo che quella della settimana prossima sarà una partita diversa.
Sembra proprio che il difensore sia carico e pronto, almeno da un punto di vista psicologico a tornare a combattere in campo e questo non può che farci piacere. Sarà contento anche il suo allenatore che l’anno scorso aveva affidato a lui e all’ex Benatia le chiavi della difesa. Il francese ora ha quattro uomini tra cui scegliere e in una stagione così lunga, appesantita anche dalle fatiche europee, non può che essere un vantaggio.
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