Secondo quanto rivelato da Der Spiegel e Mediapart, Sergio Ramos sarebbe risultato positivo all’anti-doping dopo la finale di Champions League giocata e vinta dal Real Madrid nel 2017 a Cardiff contro la Juventus. Stando alle carte di Football Leaks il capitano del Real Madrid assunse il Desametasone, un farmaco antinfiammatorio vietato dalle norme anti-doping, il cui uso è consentito solo per giustificati motivi terapeutici. Il farmaco in questione, però, non figurava nell’elenco di quelli somministrati al giocatore, che va consegnato prima del match.
Dopo aver riscontrato la positività del difensore la UEFA ha contattato lo stesso Ramos, che ha allegato una giustificazione scritta da Mikel Aramberri, medico del club. Il dottore ha confermato di aver iniettato due dosi del farmaco al giocatore, assumendosi la responsabilità di aver inserito per errore un altro medicinale – il Celestone Cronodose – nella lista consegnata alla Uefa prima della partita. Il dottore ha spiegato di aver commesso l’errore perché distratto dall’arrivo nella saletta dell’antidoping dell’ex re Juan Carlos e dell’ex Premier Mariano Rajoy.
Dopo le spiegazioni del medico del Real la Uefa ha deciso di archiviare la faccenda, non arrivando ad aprire una vera e propria inchiesta. Mediapart ha però parlato di un altro presunto caso di doping con protagonista sempre Sergio Ramos, che avrebbe violato i protocolli anti-doping dopo una gara di campionato contro il Malaga nell’aprile di quest’anno.
IL COMUNICATO DEL REAL
In relazione all’informazione pubblicata da Der Spiegel sul nostro capitano, Sergio Ramos, il club dichiara quanto segue:
1. Sergio Ramos non ha mai infranto la normativa dei controlli antidoping.
2. L’Uefa ha richiesto un’informazione puntuale e chiuso il caso immediatamente, come da abitudine, dopo la verifica degli esperti dell’Agenzia mondiale antidoping e della stessa Uefa.
3. Sul resto del contenuto del citato articolo il club non si pronuncia, vista la pochezza di quest’ultimo.
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