Chiesa si rilancia con l’Italia: ora la Juve aspetta il miglior Federico. L’attaccante è a digiuno di gol da 381 minuti in bianconero
Chiesa ha vissuto una serata da assoluto protagonista all’Olimpico di Roma. L’attaccante della Juve ha timbrato due volte il cartellino, firmando una doppietta decisiva per la vittoria dell’Italia per 5-2 contro la Macedonia del Nord. Prima una rasoiata imparabile dopo un assist di tacco di Barella. Poi un destro a giro deviato in maniera determinante alle spalle del portiere Dimitrievski. Oltre ai gol, però, Chiesa ha messo in campo tanto altro.
Accelerazioni sulla fascia, scambi di palla a tutta velocità e tutta una serie di conclusioni vero la porta avversaria, sia dalla distanza che da posizione più ravvicinata. L’attaccante ha mostrato tutto il suo repertorio migliore. E ha a tutti gli italiani quanto sia stata pesante la sua assenza nel 2022 e per diversi mesi del 2023.
E dire che la partita di Chiesa non era iniziata nel migliore dei modi. Dopo pochi secondi dal fischio d’inizio Federico ha preso una brutta botta e ha avvertito un dolore al ginocchio che ha fatto presagire il peggio, tanto che Spalletti aveva già mandato a scaldare Zaniolo. Poi il bianconero si è preso la scena, facendo dimenticare immediatamente lo choc del rigore sbagliato da Jorginho e mettendo la partita in ghiaccio già in pieno recupero. Il suo secondo tempo è durato circa 16 minuti prima dell’uscita dal campo tra gli applausi scroscianti dell’Olimpico. Uno stadio non uguale agli altri per Chiesa, perché fu proprio qui che il 9 gennaio 2022 rimediò il terribile infortunio al crociato.
C’è quindi un Chiesa che, a due anni di distanza dall’ultima da titolare in maglia azzurra, si rilancia nel calcio internazionale che conta. C’è poi un altro Chiesa che da qualche tempo sta deludendo le aspettative. Basta un numero per spiegare tutto: sono 381 i minuti di digiuno di gol dell’ex Fiorentina con la Juve. L’ultima gioia in bianconero risale alla rete nel clamoroso ko per 4-2 col Sassuolo. Era il 23 settembre.
Dopo quella partita Chiesa non ha segnato a Lecce (titolare), Atalanta (titolare),Milan (entrando al 78′), Verona (entrando al 62′), Fiorentina (titolare) e Cagliari (titolare) saltando il derby col Torino per infortunio. Ecco che allora la Juve e Allegri si aspettano di ritrovare, dopo la sfida decisiva con l’Ucraina, un Federico rigenerato dalla cura azzurra e pronto a colpire il prossimo avversario: l’Inter di Inzaghi.
Tra il tifo bianconero c’è una questione che sui social ha spopolato proprio alla luce della doppietta di Chiesa alla Macedonia del Nord: quella ruolo in campo. Spalletti l’ha schierato da esterno sinistro nel tridente e da lì Federico ha fatto tutto quel voleva. Certo, il livello degli avversari affrontati non era elevato, ma Chiesa, partendo da quella parte, ha dato delle risposte chiare. Risposte che, ad onore del vero, erano arrivate anche nel ruolo di seconda punta disegnata da Allegri accanto a Vlahovic. Nelle prime 5 partite di campionato i due hanno segnato 4 gol a testa, con la Juve che però proponeva un calcio diverso rispetto a quello visto nelle ultime settimane. Poi qualcosa si è interrotto e sia Chiesa che il serbo hanno iniziato ad avere difficoltà.
Ad otto giorni dal derby d’Italia contro l’Inter, quindi, si ripresenta un dilemma in casa Juve. Allegri deve continuare a puntare sull’attacco a due per mantenere l’equilibrio contro l’attacco più prolifico della Serie ? O considerata l’emergenza a centrocampo, virare su un tridente più offensivo? L’allenatore ha ancora tempo per riflettere e prendere la decisione migliore. E chissà che vedendo Ucraina Italia non possano arrivare nuovi spunti…
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