Mario Balotelli è il re dei provocatori a livello internazionale. Lo dice la speciale classifica stilata da France Football, nella quale per un motivo o per l’altro, troviamo dentro molta Italia. Nei primissimi posti, tanto per fare un esempio, troviamo Thiago Motta, ex centrocampista dell’Inter e già nel giro della nazionale italiana: nonostante Brandao sia stato squalificato per sei mesi in seguito alla testata rifilata all’italo-brasiliano durante la partita d’agosto tra Bastia e Paris Saint Germain, l’aggressione è ritenuta successiva alle provocazioni del centrocampista del ‘triplete’ nerazzurro. E non finisce qui, perché nella top 20, c’è anche un altro nazionale azzurro, anch’egli tesserato con il PSG, Marco Verratti.
In decima posizione, si piazza un’altra vecchia conoscenza del calcio italiano, quello Zlatan Ibrahimovic che ha vinto la Serie A con tre maglie diverse e che suole provocare gli avversari al termine delle partite. L’esempio più lampante riportato da France Football, sono le parole rilasciate al termine della gara con il Marsiglia dello scorso anno, quando ‘Ibra’ definì il bomber Gignac il quinto difensore del PSG, poiché non toccò praticamente mai la palla. Quanto a Verratti, l’introduzione nella classifica dei calciatori provocatori, è guadagnata dalla sistematicità con la quale protesta con gli arbitri ogni qualvolta gli viene fischiato fallo contro, consuetudine che fin qui lo ha portato a fare incetta di cartellini gialli.
Tra i grandi provocatori a livello internazionale, ci sono anche diversi allenatori, tra cui l’ex c.t. della Francia, Domenech, ma anche Josè Mourinho (Chelsea), un vero e proprio maestro della “disciplina”, e Zdenek Zeman, uno che ha fatto delle provocazioni nei confronti della Juventus una ragione di vita. In classifica, anche Luis Suarez, ex Liverpool e ora al Barcellona, che ha dimostrato nelle ultime stagioni di avere oltre che l’insulto, anche il morso facile.
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