La scorsa estate (ma anche un anno prima) tenne banco in casa Lazio la telenovela legata alla trattativa per l’attaccante del Galatasaray, Yilmaz, poi sfumata. Ebbene, a distanza di molte settimane è stato diffuso il testo di un documento ufficiale del Ministero degli Esteri turco, firmato da colui che attualmente ricopre tale dicastero, Ahmet Davutoglu. Ricorderete che Claudio Lotito alla fine della sessione di calciomercato lasciò intendere che la trattativa per portare all’Olimpico il calciatore fosse stata ostacolata dall’ambasciatore turco a Roma Hakki Akil. Nel documento il Ministro, in pratica, conferma tale ipotesi:
La legge turca prevede che le ambasciate non siano solo un luogo preposto alla protezione dei cittadini turchi e delle persone giuridiche verso cui ci sono dei doveri in terra straniera. Esse ricoprono anche il ruolo di protettori di atleti e società sportive, come di personalità famose, nell’ambito degli interessi legali che sono il presupposto a valori di promozione internazionale della Turchia (…) Lotito preferì affidarsi ad un noto manager per un rapporto più personale in grado di dargli, secondo lui, terreno fertile per la trattativa.
Nelle ultime ore il nome di Claudio Lotito è stato accostato anche ad un’altra vicenda, decisamente più delicata. Infatti secondo la Guardia di Finanza, al lavoro per un’indagine della Dda di Roma, il faccendiere Paolo Oliverio, arrestato per lo scandalo dei padri Camilliani e in affari con il boss della banda della Magliana Ernesto Diotallevi, voleva, tramite l’aiuto di un finanziere corrotto e attraverso un prestanome, far comprare la Sambenedettese al presidente della Lazio, Claudio Lotito. Ma il tentativo di acquisizione svanì per l’opposizione del diretto interessato, che è già proprietario della Salernitana (oltre che della Lazio), club che milita in Lega Pro, stessa serie della Samb poi fallita e oggi in Eccellenza.
Ma non è finita. Sempre nella giornata di ieri Lotito ha appreso che l’entourage di Zarate starebbe pensando ad una controcausa alla Fifa per il mancato pagamento di alcuni compensi risalenti all’ultima stagione nella quale il calciatore militava nella Lazio. Ricordiamo che la società biancoceleste si è già rivolta al massimo organismo internazionale del calcio per avere da Zarate un risarcimento di 10 milioni di euro per aver stracciato il contratto con la Lazio invocando l’articolo 14 del regolamento Fifa.
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