Alla fine il Brasile ha fatto (quasi) il pieno. Non soltanto la conquista della Confederations Cup giocata in casa battendo in finale la Spagna per 3-0. Ma anche la vittoria dei premi individuali.
Sì, perché a parte la Scarpa d’oro assegnata a Fernando Torres come miglior marcatore del torneo grazie alle 5 reti segnate (giocare contro il Tahiti ha aiutato), gli altri riconoscimenti sono finiti tutti ai brasiliani.
A cominciare dal premio più prestigioso, il Golden Ball, attribuito al miglior giocatore della competizione. Tra i sei in lizza, Andrés Iniesta, Neymar, Andrea Pirlo, Luis Suarez, Sergio Ramos e Paulinho, la meglio la ha avuta il neo acquisto del Barcellona, che peraltro con una sua rete ha marchiato anche la finale al Maracanà.
Il numero nove della nazionale verdeoro ha meritato sul campo il premio, dando spettacolo e dimostrando concretezza, sebbene si sia reso protagonista nel corso della competizione di alcuni episodi non edificanti. Li abbiamo già raccontati nel dettaglio nei giorni scorsi e vi abbiamo anche dato conto delle ironie che le frequenti simulazioni del fuoriclasse hanno provocato in Rete.
I brasiliani hanno vinto anche la sfida tra portieri. Il nostro Gigi Buffon, autore di tre parate decisive nei calci di rigore contro l’Uruguay, è stato superato da Julio Cesar, che in effetti rispetto all’estremo difensore della Juventus è parso più costante e più preciso. Infatti sulle spalle del capitano della nazionale italiana pesano le incertezze riscontrate nella gara contro il Giappone e nella stessa finalina contro l’Uruguay, soprattutto in occasione del non irresistibile calcio di punizione trasformato in gol da Edinson Cavani.
Ora l’appuntamento ovviamente è per i Mondiali che l’anno prossimo il Brasile ospiterà. Gli uomini di Scolari partono evidentemente da favoriti. Non solo dal punto di vista collettivo, ma anche nelle sfide personali. Buffon, Pirlo e Balotelli, però, hanno i numeri per metterli quantomeno in difficoltà.
Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG