Antonio Conte si è sfogato al termine della sfida amichevole Italia-Albania di qualche giorno fa: “Rivedrò i calciatori tra 4 mesi. Non ci aiuta nessuno, mettiamoci una mano sulla coscienza…”. Il grido d’allarme del commissario tecnico della nazionale italiana, mai sembrato molto contento quando si trovava dall’alta parte della barricata e doveva inviare i propri calciatori alle rispettive selezioni, è chiaro: intende allenare l’Italia come una squadra di club, ma per farlo ha bisogno di più tempo. Ecco perché prima del prossimo impegno degli azzurri, vorrebbe avere a disposizione qualche ritiro intermedio, per poter valutare meglio i giocatori e far digerire loro i suoi schemi.
Una richiesta che in passato avevano fatto altri CT, ma da sempre rimasta inascoltata. D’altronde, non è che negli altri Paesi accada diversamente: le nazionali si ritrovano quando ci sono degli imminenti impegni e nessun altro allenatore al mondo ha a disposizione raduni intermedi per la propria nazionale. È quanto ha sostenuto ieri il presidente della Juventus Andrea Agnelli, ribadito tra l’altro oggi anche dal capitano bianconero, nonché della nazionale, Gigi Buffon:
“Gli impegni delle società sono di primaria importanza e per la Nazionale ci sono date prestabilite. Vale lo stesso per tutte le nazioni”.
In soldoni: le società pagano i giocatori profumatamente per far fronte ai numerosi impegni in calendario: se di ulteriori periodi liberi non ce ne stanno, con chi bisogna prendersela? Parlando oggi in conferenza stampa, il tecnico della Juve, Massimiliano Allegri, è stato invece più accomodante e ha fatto una proposta:
“Fare polemiche a distanza, non serve a niente. Dovremmo ritrovarci col CT a Coverciano per cercare di confrontarci e migliorarci in vista futura”.
Appello rilanciato anche dall’allenatore della Lazio, Stefano Pioli, e colto al balzo da Antonio Conte che ha subito replicato:
“Ho accolto con piacere le parole pronunciate oggi da Allegri e Pioli in conferenza stampa – dice il ct azzurro -, perché è stata anticipata una delle questioni che avevo messo in agenda dopo questi tre mesi intensi nei quali abbiamo affrontato sei incontri ufficiali tra qualificazioni e amichevoli. Avevo parlato con la Figc per avviare una serie di confronti tecnici – prosegue – e la mia idea è quella di incontrare, oltre agli allenatori di Serie A, i tecnici di Serie B, di Lega Pro e quelli dei Settori Giovanili dei club professionisti insieme ai tecnici regionali della Lega Nazionale Dilettanti, in una serie di appuntamenti da calendarizzare. Siamo disponibili da subito, mi auguro che da parte di tutte le componenti federali ci sia condivisione in tal senso”.
Antonio Conte, che oltre ad essere il commissario tecnico della nazionale italiana è anche coordinatore di tutti gli allenatore della Figc, vorrebbe dunque parlare faccia a faccia praticamente con tutti i tecnici presenti sul panorama professionistico italiano e quelli della Lega Dilettanti, in modo da coordinare, appunto, e realizzare una sorta di corpo tecnico unico. Il tutto, con l’obiettivo di aiutare la nazionale: certo non si potrà pretendere che tutti gli allenatori di club si allineino ai suoi dettami, ma potrà comunque venir fuori qualcosa di importante.
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