Una sentenza che potrebbe rappresentare un precedente importantissimo: la Juventus è stata condannata a risarcire un tifoso del Napoli per quanto accaduto il 10 novembre del 2013 durante la gara casalinga contro i partenopei. Successe un po’ di tutto quella sera allo Juventus Stadium: i tifosi bianconeri esposero striscioni e intonarono cori rappresentanti discriminazione territoriale, mentre i supporters partenopei devastarono per la seconda volta consecutiva i bagni dello stadio lanciando rubinetti e pezzi di sanitari verso la curva bianconera.
Il bilancio fu di quattro tifosi della Juventus ricoverati in ospedale e il club bianconero che sporse denuncia per i danni subiti. Sarà però Andrea Agnelli, intanto, a dover aprire il portafogli: dovrà risarcire l’avvocato Giovanni De Angelis, di Castellammare di Stabia, con 305 euro di danno patrimoniale (biglietto, treno e hotel), più mille euro di danno esistenziale e le spese legali. Dopo la prima sentenza del giudice di pace, la società aveva presentato appello presso il Tribunale di Torre Annunziata che ha confermato la sentenza di primo grado. Secondo quanto si legge nella sentenza, il tifoso del Napoli è stato realmente costretto a lasciare lo stadio “in conseguenza di una situazione ambientale avvertita come insopportabile”.
Inoltre, si legge ancora nel dispositivo, “alcuno dei funzionari e dipendenti della Juventus Fs Spa addetti alla vigilanza dello stadio si adoperò in qualche modo per evitare o far cessare tali vergognosi comportamenti posti in essere da nutrite frange della tifoseria juventina, omettendo persino di invitare tali tifosi tramite megafono a desistere da tali comportamenti”. Insomma, i tifosi della Juve sono stati scorretti e il club non ha fatto nulla per fermarli.
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