Ilkay Gundogan sarà l’uomo mercato 2014, ed è qualcosa più che una semplice profezia. Il turco-tedesco del Borussia Dortmund, centrocampista eclettico quanto geometrico, va in scadenza 2015 e i gialloneri non sembrano troppo ottimisti circa la trattativa di rinnovo che è in corso da ormai 6 mesi. La parabola non sarà quella di Lewandowsky, assicurano i ben informati: assurdo arrivare a scadenza con un giocatore che vale oltre 25 milioni sul mercato, sapendo che il rinnovo in questi casi si complica di giorno in giorno. Gli avvoltoi sono dietro l’angolo e nonostante gli straordinari risultati Dortmund non possiede il fascino degli storici club europei.
Per questo su Gundogan si muovono già in tanti con il buon Rafa Benitez, grande estimatore del regista di Jurgen Klopp, che se ne farà una ragione perché Napoli non vale il saluto al Borussia. Questione di pathos, blasone o chiamatelo come volete. A oggi in corsa ci sono Juventus, Manchester United e il solito Bayern Monaco che vuole un costruttore in più liberando dal ruolo Schweinsteiger che può incidere di più sotto porta, come agli inizi della sua carriera. Per i bianconeri è vita dura, ma lui è il nome per il dopo-Pirlo. Paratici impazzisce per lui, Conte si scalda meno ma apprezza, un’operazione non semplice ma molto dipende anche dagli incassi stagionali (vedi soprattutto alla voce Champions) e da una cessione eccellente che è intimamente preventivata in corso Galileo Ferraris.
C’è però già una netta favorita, ed è il Manchester United destinato, a prescindere dai risultati, a rivoluzionare l’organico tra un anno per questioni di rapporti manager-spogliatoio, anagrafica e per il fatto di essere partito con grandissimo anticipo. Una volata lunga che può anche tradire, a meno che non si vada a cercare la doppietta (quindi anche Lewandowsky con tanti saluti allo scontento Rooney) rendendo più lieve il dolore del Borussia fissando un prezzo anche superiore a quello fissato indicativamente dal borsino del mercato internazionale. Quasi un gentlemen-agreement, si dice nell’ambiente, certamente meno sorprendente di Ozil all’Arsenal e dell’imminente nuovo contratto che i Gunners stanno sottoponendo ad Arsene Wenger.
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