Le sue posizioni non sono certamente “anti palestinesi” e risultano abbastanza note. Qualche mese fa ha donato un milione e mezzo di euro per i bambini palestinesi a Gaza. Il campione portoghese regalò la sua Scarpa d’Oro, ottenuta nel 2011, alla fondazione del Real Madrid. La fondazione a sua volta la vendette all’asta e il devoluto andò in beneficenza alle scuole di Gaza. La fondazione del Real Madrid, secondo vari rapporti, ha contribuito alla costruzione di 167 scuole in 66 paesi, e sostiene molte iniziative di solidarietà.
Già nel 2011 Cristiano Ronaldo aveva venduto le sue scarpe e donato i soldi ricavati sempre ai giovani palestinesi. Da ieri circola in rete un video in cui si vede Cristiano Ronaldo al termine della partita tra Portogallo e Israele, valida per la qualificazione ai Mondiali 2014 e terminata 3-3. L’attaccante stringe la mano ad un paio di giocatori israeliani e si dirige verso gli spogliatoi, senza togliersi la maglia. Le immagini non chiariscono i dubbi ed è probabile che tra i giocatori non si sia parlato di maglie da scambiare, oppure che si siano accordati per barattare le proprie divise negli spogliatoi.
Sembra di rivivere la stessa sequenza dello scambio di battute tra Stephan Shaarawy e Lionel Messi dal quale scaturirono molte inutili polemiche, quando l’argentino promise la maglia al milanista, ma solo fuori dal campo (forse per evitare colpi di freddo). Stesso discorso per Cristiano Ronaldo: da qui a dire che abbia rifiutato la maglia dei calciatori israeliani ce ne passa. Ad ogni modo il lusitano non nasconde il proprio sostegno alla causa palestinese. Nell’immediato dopo gara, giocata a Tel Aviv, al cronista di al Jazeera che gli chiedeva “sei sulla terra israeliana o palestinese” il calciatore del Real Madrid ha risposto senza indugi “palestinese”.
Le foto più belle di Cristiano Ronaldo
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