Non solo Fonseca sul banco degli imputati, ma anche le scelte societarie in particolare in sede mercato. Ecco i numeri flop.
Nelle ultime ore, il contesto rossonero si è tinto di una nuance particolarmente critica, a seguito dello sfortunato confronto sul campo con il Napoli. Questo match, non solo ha evidenziato delle lacune tattiche e tecniche, ma ha anche messo in luce le scelte di mercato — che stanno suscitando dubbi e perplessità non solo tra i tifosi ma anche all’interno dell’ambiente sportivo.
Al di là del terreno di gioco e delle dinamiche di una squadra che sembra aver perso parte del suo smalto, ciò che emerge con prepotenza è un interrogativo sulle politiche di acquisto e sulle strategie a lungo termine del club.
Milan-Napoli: lo specchio reale del Milan
Il Milan perde in casa contro il Napoli una partita decisamente compromessa dalle molte assenze in casa rossonera. L’undici mandato in campo da Fonseca ha palesato limiti di qualità davvero evidenti nei quali la solidità del Napoli ha potuto esaltarsi e vincere lo scontro diretto in ottica scudetto. L’ingresso di Leao e Pulisic, vessato da un’influenza, non sono riusciti a scuotere una squadra che, a fine partita, nonostante qualche buona occasione creata, non è riuscita a gonfiare la rete di Meret. La partita ha messo in luce due grandi verità, legate all’allenatore senza dubbio ma anche alla società.
Dove sono i 100 milioni investiti?
Il Milan, dopo aver investito negli ultimi due sessioni di mercato circa 100 milioni di euro, sembra attraversare una fase di incertezza e riconsiderazione dei propri cardini gestionali. Al centro delle critiche, questa volta, si trova Geoffrey Moncada, il cui mandato si è distinto per una serie di acquisizioni che, alla prova dei fatti, sembrano non aver rispettato le attese. L’analisi delle prestazioni dei nuovi acquisti difensivi – scrive Calciomercato.it – mette in luce delle scelte di mercato quantomeno opinabili. Il caso di Pavlovic, ingaggiato per 18 milioni di euro, è emblematico: il difensore non sembra sposarsi con la visione tattica di Fonseca, mettendo in discussione non solo la sua utilità in campo ma anche l’adeguatezza della somma investita per il suo cartellino. Discutibili appaiono anche gli acquisti di Emerson Royal e Filippo Terracciano, rispettivamente per 15 e 4,5 milioni di euro, dimostrandosi decisioni poco incisive nella costruzione di una difesa solida e affidabile. Il comparto mediano del Milan non è da meno in termini di criticità. L’impiego di Ruben Loftus-Cheek e Yunus Musah, il cui costo complessivo supera i 40 milioni di euro, si è rivelato infruttuoso nell’ultima partita, confermando le perplessità legate alle loro prestazioni passate. Nonostante l’ex giocatore del Chelsea abbia dimostrato una certa propensione realizzativa in veste di attaccante, non ha saputo replicare tali prestazioni nel ruolo attribuitogli al Milan. Parimenti, la scelta di investire una cifra considerevole su Musah non sembra aver prodotto i benefici sperati, gettando ombre sulla sua effettiva valenza per la squadra.
Il futuro del Milan
Il cammino del Milan in questa stagione si configura densamente di sfide e interrogativi. La gestione del mercato da parte di Moncada, caratterizzata da una serie di scommesse onerose non del tutto riuscite, richiede una riflessione profonda sull’opportunità di perseguire una politica di scouting più oculata e su misura per le reali necessità tattiche e strategiche della squadra. L’obiettivo resta quello di ricostruire un Milan competitivo e rispettoso delle proprie radici storiche, anche attraverso decisioni coraggiose e, si spera, più efficaci.
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