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Da Madrid a Cagliari, tonfo che fa male: lo scenario porta a una sola conclusione

Da Madrid a Cagliari, il tonfo che può cambiare tutto in casa Milan: lo scenario che si configura porta ad una sola conclusione.

Dalle stelle alle stalle, il Milan vive in pochi giorni un autentico giro della morte a 360°. Riassunto cinico, amaro e straordinariamente aderente ai fatti accaduti. Dopo la roboante vittoria di Madrid arriva la prestazione che nessun tifoso del Milan avrebbe voluto vedere.

Dal 1-3 al Bernabeu contro Modric, Mbappé, Bellingham e Vinicius, al 3-3 all’Unipol Domus di Cagliari contro Zortea e Zappa. Passaggio forte e decisamente contradditorio soprattutto analizzando lo spessore della prestazione dei rossoneri. Tonfo che fa male e che configura uno scenario che porta a un’unica conclusione.

A Cagliari un nuovo tonfo

Tonfo per tanti annunciato quello del Milan a Cagliari. La stagione dei rossoneri è un vero e proprio ottovolante emozionale. Dal derby trionfale vinto sbattendo in faccia all’Inter un’aggressività veemente, alla sconfitta senza mordente contro la Fiorentina. La storia si ripete con immancabile puntualità, dall’illusione di Madrid in cui il Milan rievoca i fasti di un passato europeo a 5 stelle, ai 5 gol subiti ( due di questi in fuorigioco ) contro il Cagliari che fanno sprofondare gli uomini di Fonseca nuovamente nell’oblio. Metaforicamente, se il Milan fosse quotato in borsa sospenderebbero un giorno sì e l’altro pure il titolo rossonero per eccesso di ribasso o eccessi di rialzo. Gli investitori scappano così, come i tifosi che ormai non ci credono più al punto che, quasi nessuno, è rimasto poi tanto sorpreso dall’ennesimo passo falso. Squadra che appare distratta, a tratti svogliata, mai veramente convinta di voler strappare i punti vittoria al proprio avversario. La difesa torna ad essere un buco nero, tanto che ogni cavalcata avversaria sembrava propizia a un’azione da rete. Theo male su almeno due gol, ma a deludere è tutto l’impianto difensivo. Fonseca lo ha rimarcato a fine gara ma, oggettivamente, se al 10 novembre siamo ancora a questo punto lo scenario che si prefigura è uno soltanto.

L’unico scenario possibile

Inutile girarci attorno, raccontarci favole o cercare di apprezzare un bicchiere mezzo pieno quando la sete è ben superiore all’acqua contenuta in esso. Il Milan ha realizzato 18 punti in 11 partite, per una media di circa 1,63 punti a partita. Il che significa che parametrando per le 38 giornate complessive del campionato, i rossoneri chiuderebbero la stagione con 61 punti. Una media punta che non vale l’accesso in Champions League. Lo scenario è questo, ed è inutile negare l’evidenza. Il Milan deve assolutamente invertire la rotta, con passo rapido e deciso, diversamente l’accesso alla prossima Champions diventerà di gara in gara un’amara utopia.

Esultanza Milan Morata Madrid

Non basta il Milan, ci si mette anche il VAR

Ai temi di calcio si sommano poi quelli legati alla conduzione arbitrale del match della Unipol Domus che, così affermato da Marelli, ha visto Fabbri protagonista di un errore davvero importante nella convalida della rete del vantaggio dei sardi. Chiarito che l’arbitro ha commesso un errore nel convalidare la rete del vantaggio del Cagliari è però importante aggiungere, per onestà intellettuale, che il Milan non vince in Sardegna per errori personali. Al minuto 89, prima della terza rete dei padroni di casa, i rossoneri erano in vantaggio, e questo doveva bastare per portare a casa i tre punti. Troppi errori in difesa, così come ha sottolineato Fonseca a fine gara. Caro Milan, così non va proprio.

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