Storie inglesi: un giovanotto di 18 anni che guadagna articoli su articoli sulle testate nazionali per aver segnato 23 gol in stagione su 23 partite disputate con la maglia del Dulwich Hamlet, ottava divisione del calcio d’oltremanica. Perché? Di bomber da categorie inferiori ne è pieno il pianeta, ma su Daniel Carr inspiegabilmente (o forse con lungimiranza apprezzabile) si è scatenata una vera e propria asta tra tutti i maggiori top team inglesi, un fenomeno che rischia di tarpare la ali di una carriera che lo stesso Daniel definisce “in progress“. Sì, va bene, ma perché proprio lui, perché questo clamore? E’ presto detto.
Innanzittutto la squadra in cui gioca, il Dulwich Hamlet, non è sconosciuta ai più: team di Londra in cui in passato hanno giocato Peter Crouch e Alan Pardew, ma soprattutto Ian Wright che proprio da lì fu pescato sconosciuto dal Crystal Palace attraverso un sagace talent-scout. Poi la giovane età, la fattura dei gol, il personaggio, ma soprattutto la solita guerra tra ricchi che cercano di mettersi il bastone fra le ruote anche solo per farsi uno sgarbo. Ma andiamo con ordine. Tutto è cominciato l’estate scorsa quando Carr effettua un provino col Leeds, andato male, poi ci prova col Charlton che è lì lì per tesserarlo per poi far saltare tutto.
Quindi gioca col suo Dulwich in cui strabilia, il suo nome non è mai stato cancellato dai taccuini degli osservatori (d’altra parte ha iniziato la carriera nel Reading), così si ritrova ad Anfield per un trial con il Liverpool (parliamo di giovedì scorso). Trasferimento sulle rive del Mersey? No, perché si inserisce il Chelsea che lo invita a Stamford Bridge per la settimana prossima, a prescindere dall’esito del provino con i Reds. E intanto hanno fatto visita alla sua squadra anche altri 12 club inglesi (così scrive il Daily Mail) tra cui i due Manchester, City e United. Carr, che tifa Arsenal per inciso, non sa che fare anche se in fondo vorrebbe rimanere al Dulwich fino a fine stagione.
Gavin Rose, suo allenatore attuale che l’ha trasformato da ala a prima punta, cerca allora di fare chiarezza:
“E’ giovane e potenzialmente molto forte, ma solo se andrà nel club giusto e lavorerà duramente potrà giocare ad alti livelli. Bisogna stare molto attenti affinché Daniel non si trasformi in un fenomeno da circo: se davvero dovesse strappare un contratto da professionista, è necessario che vada in una squadra che realmente crede in lui. Le sue caratteristiche? Una prima punta che sa muoversi molto bene, tecnicamente bravo, molto potente, in grado di andare in gol in tutti i modi”.
In Inghilterra la gente va matta per le storie di questo tipo: il futuro di Daniel Carr è come ovvio sconosciuto, ma non ci sorprenderemmo se alla fine tutto questo clamore si trasformi in una bolla di sapone. Ma nel caso dovesse davvero esplodere ad alti livelli, allora non si potrà che prendere ad esempio questa favola: un ragazzino che dall’ottava serie fa litigare i giganti del calcio inglese. Per la serie: anche un campo di periferia può essere un trampolino verso il sogno di una vita. E non sarebbe la prima volta.
Foto tratta da: www.dailymail.co.uk
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