Due referti medici che non coincidono, quattro coltellate all’addome che vengono alla luce a 80 chilometri di distanza. L’Università Cattolica del Sacro Cuore – Policlinico Universitario – Servizio di Pronto Soccorso il 3 maggio scorso intorno alle 20 visitando Daniele De Santis, scriveva di lussazioni e fratture nel referto di Daniele De Santis. Non di ferite da arma da taglio (foto in basso). Nell’ultimo referto dei medici dell’ospedale Belcolle di Viterbo, dove De Santis è ricoverato da mesi, compaiono ben quattro ferite di arma da taglio, anche all’addome.
Le ferite furono riscontrate neanche dai medici della struttura protetta del carcere di Regina Coeli e inoltre, nella maxi-perizia depositata dagli specialisti del Racis la settimana scorsa al gip Giacomo Ebner non si fa riferimento a ferite da accoltellamento, ma solo all’aggressione dei tifosi partenopei. I periti, tuttavia, non escludono l’utilizzo di un coltello a serramanico per mano di uno dei tifosi partenopei (coltello trovato a Tor di Quinto) dove stato «repertato anche il collo di una bottiglia rotta».
La Procura di Roma cercherà di mettere ordine e di acquisire tutti gli elementi delle fasi che hanno caratterizzato prima l’assalto al pullman di tifosi napoletani, poi la reazione degli ultras del Napoli e infine gli spari che hanno ucciso Ciro Esposito. Daniele De Santis per la pistola non aveva un regolare porto d’armi. L’interrogatorio di De Santis, che sino ad ora si è avvalso della facoltà di non rispondere, si terrà dopo il 24 settembre, data fissata dal gip Giacomo Ebner per consentire agli esperti del Racis di illustrare in sede di incidente probatorio le conclusioni della perizia.
Michele D’Urso, uno dei difensori di De Santis, sostiene la tesi delle ferite all’addome (possibile che al Gemelli non le abbiano viste?):
“Probabilmente De Santis è arrivato al pronto soccorso con delle patologie molto più gravi, aveva una frattura scomposta e un trauma cranico e forse quelle ferite da arma da taglio non sono state refertate per questo motivo. Forse non erano evidenti rispetto alle altre cose, ma io stesso le ho viste”.
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