Un anno fa il suo cartellino non valeva più di due milioni di euro, in dodici mesi la sua valutazione è almeno quintuplicata: stiamo parlando di Mattia De Sciglio, ragazzo neanche 20enne che ieri ha indossato la maglia dell’Italia nel tempio assoluto del calcio, il Maracanà di Rio de Janeiro. Dopo le cinque presenze collezionate nella scorsa stagione e un futuro prossimo che pareva dovesse portarlo a piccoli passi verso il consolidamento nella rosa del Milan e in quella dell’Italia Under 21, De Sciglio ha in realtà bruciato le tappe e grazie alle sue capacità, unitamente alle qualità umane e professionali, ha conquistato in una sola stagione la fiducia di Massimiliano Allegri e del ct della Nazionale maggiore Cesare Prandelli. No, non è una favola, è la storia di una gioventù pallonara diversa da quella a cui siamo abituati a pensare, fatta di tuatuaggi, creste, colpi di testa (fuori dal campo) e twitter senza senso.

Mattia è nato il 20 ottobre del 1992 a Milano, appassionato di calcio fin dalla tenerissima età come tanti suoi coetanei, ha cominciato a giocare nell’hinterland milanese, a Pontesesto prima e poi al Cimiano, piccolo club della periferia del capoluogo; a soli 10 anni passa nella giovanili del Milan e, passo dopo passo, scala il settore giovanile diventando terzino inamovibile della squadra Primavera, con cui vince la Coppa Italia di categoria nel 2010. Nel settembre del 2011, neanche 19enne, esordisce con la maglia del Milan “dei grandi” in Champions League, contro il Viktoria Plzen a San Siro (sostituisce Abate al minuto 87), quell’anno si divide tra Allegri e Aldo Dolcetti, collezionando come detto 5 gettoni di presenza con la prima squadra. Ai nastri di partenza della stagione 2012/2013 il tecnico rossonero lo vuole con sé fin dal ritiro precampionato, De Sciglio comincia a macinare chilometri sulla corsia mancina e partita dopo partita diventa il titolare inamovibile della squadra.

Quest’anno 27 presenze in Serie A, di cui 25 da titolare, 5 in Champions e una in Coppa Italia, ma soprattutto l’azzurro della Nazionale maggiore: convocato per la prima volta per l’amichevole dell’agosto scorso contro l’Inghilterra, ha esordito contro il Brasile (e da titolare) nell’amichevole di Ginevra di marzo. Cinque partite ufficiali in azzurro, compresa l’ultima giocata ieri contro il Messico: chiusure perfette in difesa, sgroppate di quantità e qualità sull’out mancino, solidità tattica e fisica spaventosa. Quasi non ci si crede vedendo la sua stazza e il suo volto, che sembrano ancora quelli di un ragazzino; in realtà De Sciglio è uno dei più maturi della squadra di Prandelli, lo si nota quando parla nelle interviste del dopo gara, ma anche in campo, quando le sue letture dell’azione fanno pensare a un predestinato. Un modello positivo per i molti giovani che si affacciano, piccolissimi, al mondo del calcio: vive coi genitori a Rozzano, è fidanzato con la bella Erika, usa i social network con assoluta parsimonia e nel tempo libero non compie bizzarrie.

Nasce terzino destro ma alla fine si è adattato a fare il laterale di sinistra, proprio come il suo idolo Paolo Maldini, capitano della squadra per cui Mattia faceva il tifo da bambino (il Milan, chiaramente!); merito dell’adattamento anche i consigli puntuali e premurosi di Mauro Tassotti, cui De Sciglio non dimentica mai di tributare l’importanza che ha avuto nel suo sviluppo psico-fisico. Ha un contratto col Diavolo fino al 2017, chiaramente ancora non si parla di rinnovo ma se l’anno prossimo dovesse confermare quanto di buono fatto fino ad ora allora si dovrà per forza pensare a un ritocchino dell’ingaggio, dal momento che ancora guadagna come un giovane della Primavera. Chiudiamo questo bel ritratto del terzino sinistro del Milan e della Nazionale, meritato secondo chi scrive, riportando le parole rilasciate da lui stesso nel post-partita di ieri, rinnovandogli l’augurio per un fulgida carriera a patto che rimanga sempre umile e professionale:

“Giocare qui è un sogno che si realizza, scendere in campo nello stadio più famoso al mondo è un’emozione che pochi hanno la possibilità di provare. Pirlo? Complimenti doverosi, ha raggiunto le 100 presenze e ha segnato un gol fantastico. Nelle partite precedenti eravamo un po’ stanchi, dopo Haiti abbiamo avuto quattro giorni per preparare questa gara, l’abbiamo interpretata bene ed è andata come volevamo. Ci siamo detti di continuare a giocare come nel primo tempo perché così facendo l’avremmo portata a casa. I miei compagni di Under21? Li seguo sempre con gioia ed entusiasmo, sono felice per loro e ho fatto l’in bocca al lupo a mister Mangia per la finale. Il mio ruolo? Io come ho sempre detto pur di giocare mi adatto anche a sinistra, certamente a destra sono avvantaggiato perché gioco sul mio piede naturale. Però giocare a sinistra mi permette di migliorarmi con il piede non mio e questo per me è positivo. Sono felice di poter giocare con continuità, ti fa acquisire sicurezza. Continuerò a impegnarmi e a tenermi pronto per le scelte del mister, è una vetrina importantissima per me”.



De Sciglio in azione col Milan e l’Italia

























































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ultimo aggiornamento: 17-06-2013