Emiliano Moretti una settimana fa si trovava ad Helsinki, Finlandia, pronto per scendere in campo contro l’HJK per una partita di Europa League col suo Torino; nato a Roma 33 anni fa, il difensore granata tutto poteva aspettarsi tranne che dopo quattro giorni si sarebbe ritrovato a Coverciano per indossare la maglia azzurra della Nazionale, la prima chiamata della sua carriera che pareva avviarsi verso un’onorevole conclusione senza aver avuto mai la soddisfazione di rappresentare l’Italia. Dopo le ottime prestazioni a Valencia, a Genova sponda Grifone e, dal 2013, appunto al Toro, Moretti alla fine l’ha avuta vinta e grazie alla costanza di rendimento sotto la Mole ha convinto il ct Antonio Conte.
Debuttare in azzurro a 33 primavere e 5 mesi, mai nessuno prima di lui era arrivato così in avanti con l’età per ricevere la prima convocazione, eppure nella storia della Nazionale non sono mancati gli ultra-trentenni che dopo una vita in provincia sono stati gratificati dalla chiamata in azzurro. Moretti come detto li ha però battuti tutti in un baleno ma data l’esperienza non si esalta e molto realisticamente ha ammesso:
“È un motivo di grande soddisfazione questa convocazione soprattutto perché è arrivata per me in un momento inaspettato. Sono felice di lavorare qui in questi giorni, so perfettamente che devo condividere questa mia gioia con i compagni di club e con tutto il Torino. Penso di essere qui perché ci sono delle assenze ma anche perché credo di meritarlo. Non essendo un top player penso di essere arrivato alla ribalta grazie alla luce che si è posata sul Torino, visti i risultati ottenuti dal club nell’ultimo periodo”.
E forse hanno dovuto ringraziare club e compagni anche gli altri “vecchietti” che hanno avuto l’ebrezza del debutto in età matura: ce n’è per tutti i gusti e le epoche, a partire da Sergio Volpi, convocato a 30 anni e 16 giorni, fino ad arrivare a Mauro Tassotti, ex detentore del curioso record (nel video la famosa gomita a Luis Enrique), chiamato solo nell’ottobre 1992 da Sacchi per la partita contro la Svizzera. E poi Max Tonetto, Giulio Falcone, Stefano Bettarini, Antonino Asta, Carlo Nervo, Sergio Pellissier, Michele Padovano, Christian Brocchi, Flavio Roma, Amauri, Roberto Mussi, Stefano Tacconi, ma anche alcuni personaggi mitologici come Francesco Pernigo, Franco Cordova e Leandro Remondini. Per la serie: la speranza è l’ultima a morire…
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