In attesa di capire “cosa farà da grande”, Alessandro Del Piero è stato ieri ospite dell’Università Bocconi. Un vero e proprio bagno d’affetto per l’ex numero 10 della Juventus, che dopo aver risposto alle domande degli studenti, si è concesso ad autografi e selfie. Ne corso dell’Univerday, ‘Pinturicchio’ ha ripercorso la propria carriera scolastica, fino a quando non ha scelto di diventare calciatore a tempo pieno. Ha avuto così inizio una carriera sfolgorante, nel corso della quale Alex ha vinto tutto ciò che c’era da vincere, con il proprio club e con la maglia della nazionale italiana.
Non è un caso, infatti, che tra i tanti successi nel palmares di Del Piero, il diretto interessato scelga le due volte in cui è salito sul tetto del mondo, con la Juve e con l’Italia:
“Il Bernabeu mi ha omaggiato con la standing ovation. Senza dubbio è uno dei momenti migliori che mi siano successi, ma vi sorprenderò: non è quello più indimenticabile. Vero. Le due volte in cui sono stato campione del mondo, con la Juventus nel 1996 e con l’Italia nel 2006: questi sono i due momenti più indimenticabili della mia carriera”.
Gli studenti lo acclamano intonando il coro da stadio “un capitano, c’è solo un capitano”, Del Piero sorride e ringrazia emozionato. Racconta che quando andava a scuola fu vicinissimo ad entrare nelle giovanili del Torino, poi la mamma si oppose e non se ne fece nulla. Il suo futuro è nel calcio, anche se ancora oggi non ha deciso con quale ruolo: “Farò l’allenatore? Non è un sì, ma non è nemmeno un no”. Alex ha probabilmente appeso gli scarpini al chiodo e pare stia studiando da manager sportivo negli Stati Uniti, in attesa che si presenti qualche occasione interessante per tornare nel mondo del pallone dalla porta principale. Nel frattempo, continua a seguire gli ex compagni e fa una promessa in caso di superamento del turno contro il Real Madrid:
“Dai, Juve, volerò con te in finale. Bravo Allegri. E se la squadra andrà in finale, a Berlino, io ci sarò”.
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