L’ex attaccante Paolo Di Canio illustra come la squadra nerazzurra riesce a dribblare pur non avendo dribblatori.
Paolo Di Canio a Sky Calcio Club per descrivere la crescita dell’Inter parte da lontano, ovvero dal primo anno di Antonio Conte. “L’Inter possiamo paragonarla al Napoli, là c’era un allenatore che metteva i tasselli giusti al punto giusto per farli rendere: però questa Inter mi piace tanto tanto tanto perché qualcosa è rimasto dalla mentalità di Conte ma non l’ha dimostrata l’anno dopo perché il gioco di Inzaghi porta più ad essere propositivo tecnicamente. Ma chi è arrivato e chi è rimasto ha imparato a vincere le coppe e le partite che senti come il derby: quest’anno sta sbocciando tutto con la crescita di Inzaghi e coi giocatori messi nelle posizioni perfette”.
L’apertura di un ciclo
“E’ una squadra che mi piace per tecnica, personalità, qualità, controllo della partita, senso della difesa per tutti quanti: sono maturati tutti, fanno un gioco bellissimo. Vincendo il campionato si parlerebbe di un ciclo dell’Inter bello e forte”.
La mancanza di dribblatori
“L’Inter dribbla con la tecnica applicata, con lo stop orientato e con l’uno-due: nella chiave moderna di questo sistema, quando Dimarco dà quella palla tagliata oltre la difesa ha dribblato quattro giocatori. L’Inter va molto per meccanismi preordinati, dà tre soluzioni a tutti: lui preferisce questi tipi di giocatori rispetto magari a uno Kvaratskhelia”.
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