Le certezze in questo momento sono due: la prima è Francesco Acerbi del Sassuolo è risultato positivo alla gonadotropina durante un controllo antidoping effettuato dopo la partita contro il Cagliari dello scorso 1 dicembre. La seconda è che il difensore 25enne salterà il match di domani contro la Juventus, fissato per le 18.30, e sarà convocato dalla procura antidoping del Coni chiamata a verificare il caso. Infatti l’Ufficio di Procura Antidoping del Coni ha richiesto ed ottenuto dalla competente sezione del Tna la sospensione del calciatore.

La vicenda però è più delicata del previsto. Infatti, come noto, Acerbi lo scorso luglio si era sottoposto ad un intervento per un tumore ai testicoli; per questo l’ipotesi più accredita è che la sua positività sia legata alle cure alle quali ha dovuto far fronte.

Il Sassuolo ha però precisato con un comunicato stampa che il calciatore, ex Milan e Chievo, “non è stato sottoposto e non si sta sottoponendo a nessuna terapia antitumorale e che quindi nessuna richiesta di esenzione terapeutica era stata presentata all’atto del controllo post partita”.
Per questo oltre all’ipotesi che l’ormone gonadotropina sia stato utilizzato nella terapia alla quale Acerbi è stato sottoposto dopo l’intervento (non segnalata all’agenzia antidoping), è in campo anche un’altra possibilità che non comporterebbe la squalifica di due anni (che il difensore rischia attualmente), ma che avrebbe conseguenze anche più drammatiche.
Infatti è possibile che i livelli di gonadotropina siano dovuti alla produzione interna, conseguenza dell’operazione e della successiva terapia; in questo caso, la positività emersa durante il controllo antidoping potrebbe rappresentare un campanello d’allarme su un possibile riacutizzarsi della malattia, anche se, come anticipato, non comporterebbe squalifiche.

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ultimo aggiornamento: 14-12-2013


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