La Procura antidoping del Coni ha chiesto una squalifica di sei anni e sei mesi per Danilo Chiodi, il preparatore atletico del Cesena è stato deferito per violazione degli articoli 2.8 e 3.2 delle norme sportive antidoping (NSA). I fatti sono stati portati alla luce da un’inchiesta della Procura di Rimini denominata “Anabolandia”, personaggio centrale della vicenda il dottor Vittorio Bianchi, riminese, già arrestato nel 2011 in seguito ad una perquisizione dei NAS nel suo studio. L’uomo avrebbe collaborato con molti sportivi, garantendo trattamenti dal risultato sicuro e invisibili ai test antidoping. Tra i suoi clienti anche il Chiodi che nella stagione 2008/2009 lavorava per il Rimini.
In particolare c’è un’intercettazione ad incastrarli, nella telefonata intercettata si può sentire il Dottor Bianchi che spiega a Chiodi: “Se gli metti mano all’ormone questi giocano da serie A”. La prestazione da “serie A” serviva nei play out per evitare la retrocessione giocati contro l’Ancona. Secondo gli inquirenti tre giocatori biancorossi furono sottoposti ad un trattamento con Gonasi 5000 ed emotrasfusioni con ozono. La cura però non ebbe effetto visto che il romagnoli uscirono sconfitti dal doppio confronto con i marchigiani, all’andata al Conero finì 1-1 con gol di Pagano e pareggio di Mastronunzio, il ritorno a Rimini fu deciso sempre dallo stesso Mastronunzio, l’attaccante è ora squalificato per il caso calcioscommesse.
Danilo Chiodi quindi avrebbe violato l’articolo 2.8 che punisce tutti quelli che somministrano o tentano di somministrare qualsiasi sostanza proibita ad atleti, è punibile anche la sola istigazione a pratiche vietate. L’altro articolo, il 3.2, invece è quello che vieta la collaborazione o richiesta di consulenza da parte di professionisti inibiti per qualsiasi violazione delle normative antidoping mondiali della WADA o anche delle normative nazionali, al tecnico del Cesena costa cara quindi l’intercettazione con il controverso dottor Vittorio Bianchi. Nell’ambito della stessa in chiesta è stato deferito anche l’ex calciatore Emiliano Milone, il difensore sarebbe uno dei tre tesserato riminesi ad aver subito il trattamento in occasione della sfida con l’Ancona.
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