Nei documenti sequestrati al medico spagnolo dedito a pratiche dopanti nel ciclismo e non solo, Eufemiano Fuentes, c’è anche la parola “Milan“. Il caso è esploso in Spagna, meglio sarebbe dire “ri-esploso” vista la fama di Fuentes, dopo l’intervista dell’attuale presidente della Real Sociedad, Iñaki Badiola. Il massimo dirigente della squadra basca ha messo a conoscenza le autorità giudiziarie e la stampa di aver scoperto fondi neri destinati dai suoi predecessori all’acquisto di sostanze dopanti vietate intrattenendo rapporti con Fuentes. Al medico sarebbero andati più di 300 mila euro l’anno in consulenze, una cifra a dir poco sospetta conoscendo le sue abitudini.
Il quotidiano spagnolo El Pais è entrato in possesso di alcuni documenti che fanno parte dei tanti faldoni sequestrati a Fuentes nell’ambito della “Operacion Puerto“. Si tratterebbe di una sorta di “lista della spesa” di sostanze dopanti indicate come “Previsione 2005” nella quale non compare soltanto la sigla della RSOC (inequivocabilmente legata alla Real Sociedad), ma anche la parola “Alfredo” e quella “Milan“.
Di fianco al nome Milan c’è la stessa indicazione “prevista” per la RSOC, vale a dire “IGx40”. Secondo le autorità giudiziarie l’IG è, nel codice adottato da Fuentes, un ormone della crescita vietato dalla normativa antidoping e non rilevabile dalle analisi che ha l’effetto di migliorare le prestazioni sportive. Altri quotidiani vanno oltre e legano al nome “Alfredo” il Real Madrid (Alfredo starebbe per Di Stefano, presidente onorario delle merengues). Diciamo che se risulta complicato collegare con una qualsivoglia certezza la parola “Milan” alla squadra rossonera è ancor più fantasioso andare così oltre mettendo in mezzo anche il Real.
La verità, in tutta questa storia, la conosce soltanto Eufemiano Fuentes, il resto (anche il riferimento al Milan che nel 2005 raggiunse la finale di Champions perdendo ai rigori con il Liverpool) è e rimane una semplice suggestione suggerita da un foglietto scritto a mano anni fa. La possibilità che il dottore diventi collaborativo appare davvero remota, basti pensare che quando i cronisti gli hanno chiesto delucidazioni sul coinvolgimento della Real Sociedad che di fatto si è autodenunciata aveva risposto, beffardo, “RSOC? Chi lo sa… potrebbe anche essere la marca di un buon vino”.
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