In principio fu Antonín Panenka a calciare un rigore in un modo mai visto prima sui campi di calcio. Era il 1976 e la Cecoslovacchia vinse il Campionato Europeo in Jugoslavia, contro la Germania Ovest, proprio grazie al penalty che sorprese tutti, telecronisti compresi. Curiosa la sua storia, tra romanzo e realtà, raccontata dal Corriere dello Sport. A Belgrado è la notte tra il 19 e il 20 giugno 1976, nell’albergo della Cecoslovacchia Ivo Viktor, il portiere della squadra, non riesce a prendere sonno. «Tonda, Tonda!!!», urla. Antonin Panenka, per tutti Tonda, apre gli occhi. «Che vuoi?». «Non ci proverai, vero?». «A fare cosa?». «Lo sai bene…». «Ma lasciami dormire…». «Beh, guarda, se ci provi perdi la mia amicizia». Viktor conosceva bene Panenka perché subì da lui un gol su rigore qualche settimana prima nel campionato cecoslovacco, calciato proprio in quella maniera.
Panenka ci provò, segnò e vinse scommessa e Campionato Europeo. «Non c’è niente da fare – gli aveva spiegato – voi portieri non ce la fate a non tuffarvi». Con il tempo questo tipo di rigore assunse denominazioni diverse. In Italia la più in voga è colpo a cucchiaio. Cucchiaio o scavino, Zidane, Totti, e più recentemente Pirlo e Sergio Ramos, hanno imitato l’ex calciatore ceco. Totti beffò Van Der Sar nell’incredibile semifinale del Campionato Europeo contro i padroni di casa olandesi. Pirlo rispolverò il cucchiaio contro l’Inghilterra, un anno fa. Sergio Ramos lo imitò contro il Portogallo, ma la sua versione, con la palla che si insacca quasi sotto la traversa, non convinse gli appassionati di calcio.
Qualche ora fa Antonio Candreva ha iniziato la sequenza dei rigori (sfortunata per l’Italia) contro la Spagna segnando alla Panenka ad un mostro sacro dei pali come Iker Casillas. Il centrocampista laziale, uno dei migliori in campo nella semifinale della Confederations Cup, trasformò un rigore calciandolo alla stessa maniera in campionato, in un Lazio-Sampdoria.
Italia – Spagna 6-7 (dcr) | Le Foto | Confederations Cup
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