E’ morto Alfredo Di Stefano. Il presidente onorario del Real Madrid è deceduto presso l’ospedale Gregorio Marañón di Madrid all’età di 88 anni. Aveva subito un arresto cardiaco sabato scorso e le condizioni di salute si erano irrimediabilmente aggravate nelle ultime ore. Il Real Madrid dice addio al giocatore più importante nella storia della sua storia e a uno dei migliori interpreti nella storia del calcio mondiale. Di Stefano e il Real Madrid sono stati una cosa sola per oltre dieci anni, ma La Saeta Rubia (il suo soprannome) iniziò la carriera professionistica nel 1943 indossando la maglia del River Plate.
Il suo cognome di chiare origini italiane lo ereditò dal padre Michele, siciliano emigrato in Argentina. All’inizio del 1953 si trasferì al Real Madrid dove vinse 8 campionati spagnoli, 5 Coppe dei Campioni (in cui andò sempre a segno nelle rispettive finali, unico nella storia a riuscirci), una Coppa Intercontinentale e due Palloni d’Oro. Con la maglia dei blancos realizza 332 gol in 372 partite di campionato, con una media di quasi 0,9 gol a partita. Chiude l’esperienza a Madrid, il 27 maggio 1964 nella finale di Coppa Campioni contro l’Inter. Nel 1964 si trasferì all’Espanyol dove giocò fino al 1966 e chiuse la sua carriera all’età di 40 anni.
Da allenatore ha vinto 5 titoli nazionali (2 Campionati argentini, 1 Campionato spagnolo, 1 Supercoppa di Spagna e un primo posto nella Segunda División) ed uno internazionale (1 Coppa delle Coppe, nel 1979-80 con il Valencia). Non ha mai partecipato ad un Campionato del Mondo per Nazioni, né con l’Argentina e neanche con la Spagna (nel 1962 dovette rinunciarvi per un infortunio), ma a 21 anni debuttò con la maglia dell’Albiceleste, con la quale vinse la Coppa America segnando 6 gol.
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