L’Atalanta e i suoi pezzi pregiati: da Koopmeiners a Scalvini fino ad arrivare a Ederson, ma la Dea continua con la sua linea
Altro giro, altre voci di calciomercato che vedono l’Atalanta cedere i suoi gioielli: da Scalvini a Koopmeiners fino ad arrivare a Ederson (nel mirino della Juventus). Un contesto visto e rivisto, con la Dea che applica le stesse procedure che fa una grande squadra: fare muro e nella peggiore delle ipotesi asciugarsi le lacrime d’addio con tante banconote.
Premessa. L’Atalanta, citando Gasperini, è sempre stata quella società che negli ultimi anni per competere ad alti livelli doveva anche cedere un suo pezzo pregiato: incassare tanto e spendere bene (da Sartori al duo Congerton-D’Amico con l’affare Hojlund). Per quanto togliere possa risultare penalizzante, una cessione è inevitabile, la sostituzione diventa l’opportunità per trovarne uno più forte (e il ciclo si ripete).
Mettendo le mani avanti per gennaio dove nessun big partirà, la situazione di Ederson è molto semplice: l’Atalanta è aperta ad ogni trattativa, disposta anche a concludere l’affare, pretendendo 50 milioni di euro. Pagare moneta, vedere cammello, con la società bergamasca che si farà trovare sempre pronta per alzare l’asticella.
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