Il Botagofo ha presentato un esposto a Fifa e Uefa, in cui denuncia il Milan per non aver pagato i 300 mila euro di ‘indenizzo d’allenamento’, che spettavano al club bianconero per aver formato calcisticamente Sergio Luiz Ceregatti, detto Serginho, nel proprio settore giovanile dal 12° al 21° anno di età. Il Milan, intanto, si è subito mosso in difesa e l’avvocato Lorenzo Cantamessa ha ostentato serenità: “Le motivazioni dell’operato rossonero sono ben spiegate nella documentazione che abbiamo inviato alla Fifa. Siamo tranquilli“.
L’intoppo per il club rossonero proviene dal Sudamerica e lo descrive con una ricostruzione la testata giornalistica “Uol Esporte”. Il Milan, se dovesse emergere il mancato pagamento, rischierebbe la partecipazione alle prossime coppe europee perché avrebbe violato le norme del Fair Play Finanziario. Una sorte già toccata al Malaga, escluso dalle Coppe europee per 1 anno a causa dei mancati pagamenti dei debiti (anche nei confronti dei tesserati) accumulati dal club andaluso e ad altre formazioni.
Le regole, infatti, prevedono che un club si possa iscrivere alle competizioni Uefa, solo se in regola con i bilanci e in assenza di debiti di alcun tipo. Proprio le mancanze che denuncia il Botafogo. I brasiliani sostengono che Serginho, prima di passare al Milan nel 2010, ha giocato per quattro anni nella loro accademia giovanile, mentre la società rossonera contesta questo fatto, argomentando che l’eventuale tassa da pagare sarebbe stata di 61mila euro piuttosto che di 300mila.
Il club brasiliano, convinto di avere la ragione dalla propria parte, ha mandato un esposto alla Uefa e alla Fifa. Un portavoce della federazione europea ha precisato come si muoverà l’organismo continentale in tal caso: “Quando riceviamo un esposto da un club, lo giriamo alla federcalcio di competenza in modo che si possa far luce sulla situazione. Sta a loro indagare su un club e sulla regolarità dei movimenti“.
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