La Svezia si qualifica da prima nel girone, valanga di gol spagnola e secondo posto. Crolla il muro slovacco. Lewandowki saluta l’Europeo.

Grandi emozioni nell’ultima partita del Gruppo E, girone aperto fino all’ultimo minuto. La Spagna si sveglia dal torpore e rifila una manita che decide l’eliminazione della Slovacchia. La Polonia si affida ad un sontuoso Lewandowki che fa di tutto ma non basta, la Svezia vince all’ultimo minuto e condanna i polacchi.

All’inizio del torneo sarebbe stato difficile pensare ad una Spagna così in difficoltà e a soli due punti dopo le prime due partite. La nazionale iberica si sveglia e lo fa alla grande. Una partita dominata e tanti sprechi considerando anche un rigore sbagliato da Morata che non demoralizza però le furie rosse, instancabili nel cercare il vantaggio. Sforzi ben ripagati e manita in pieno stile spagnolo. Il primo gol arriva da uno sfortunato  Dúbravka che schiaffeggia il pallone in rete. Il raddoppio è firmato da Laporte allo scadere della prima frazione. Il 24 spagnolo salta più in alto di tutti e mette la palla nel set. Gli spagnoli non si fermano nella ripresa, Sarabia ripaga bene la fiducia del suo tecnico e mette la firma sulla partita affossando la Slovacchia. Le furie rosse dilagano nel finale lasciandosi i fantasmi alle spalle. Ferran Torres, appena entrato, cala il poker degli spagnoli con un sontuoso colpo di tacco. La festa continua e la Slovacchia non è invitata: entra Pau Torres e provoca il secondo autogol slovacco. Kucka colpevole della deviazione rende possibile ala goleada spagnola. La Spagna si sveglia e si presenta prepotentemente agli ottavi.

Grande merito va al criticato Luis Enrique che ridisegna la sua Spagna cambiando quattro giocatori titolari, dando così un forte segnale a tutta la formazione e alimentando notevolmente le critiche in patria. La Slovacchia inizia con un disastro difensivo la propria partita. Hromada calcia goffamente la gamba di Koke dimenticandosi del pallone. L’arbitro inizialmente fischia un calcio di punizione per gli slovacchi, Busquets non ci sta e protesta a gran voce invocando l’intervento del VAR. Kuipers va all’on field review, cambia idea e assegna il penalty agli spagnoli. Morata si prende sulle spalle la responsabilità del calcio di rigore, la maledizione dei rigori della Spagna colpisce ancora (quinto rigore consecutivo sbagliato). Alvaro Morata calcia, Dúbravka para quasi con due mani. Cambia il rigorista non cambia la sostanza. Le furie rosse trovano il vantaggio nella prima frazione grazie ad una carambolesca azione. In maniera del tutto fortuita gli spagnoli trovano il vantaggio da un errore difensivo della Slovacchia. Ne approfitta Sarabia che lascia partire un missile che trova la traversa. La palla assume una strana rotazione e Dúbravka, in volo, schiaffeggia la sfera nella propria rete in un goffo tentativo ti mettere il pallone in calcio d’angolo. L’ipoteca spagnola arriva alla fine della prima frazione. Da calcio d’angolo si innesca un mischione in area di rigore. Moreno riceve da una tocco morbido riceve palla, raggira Dúbravka e crossa al centro. Laporte stacca magistralmente e insacca di testa sotto l’incrocio. Il terzo sigillo arriva da Sarabia, che ripaga bene la fiducia riposta dal suo tecnico. Interno sinistro e palo interno, solo precisione non serve la forza per mettere in ginocchio la Slovacchia. La Spagna gioca bene e fa quel che vuole in campo calando il poker con l’appena entrato Ferran Torres. Un grande colpo di tacco dell’attaccante del city fa sembrare tutto troppo semplice. Sul finale una desolata Slovacchia si infligge il secondo autogol, Kucka colpevole di deviazione su tocco di un appena entrato Pau Torres. La Goleada spagnola manda in frantumi il muro slovacco che sono costretti a salutare l’Europeo.

Nell’altra partita del girone una Svezia già qualificata affronta un’agguerrita Polonia. Gli svedesi iniziano bene e dopo una manciata di minuti trovano il vantaggio, poi la reazione polacca con uno sfortunato Lewandoski che trova una doppia traversa ad impedirgli la gioia del gol e il pareggio. La Svezia inferisce e raddoppia nella ripresa, la partita sembra chiusa. Una grande reazione polacca tiene aperta la partita fino all’ultimo. Lewa fa tutto da solo, prima accorcia approfittando di una mal posizionata Svezia e poi raddoppia grazie ad un bel lancio di Frankowski. L’attaccante del Bayern viene clamorosamente lasciato solo da una vacillante difesa svedese, aggancio intriso di classe e gol di sinistro. Una dolce illusione per la Polonia che ci prova fino all’ultimo. La Svezia tira su un muro difensivo e non lascia scappare il primo posto. La doccia fredda per la Polonia arriva sullo scadere. Claesson condanna la Polonia e segna per il vantaggio svedese.

Basta un solo tiro agli scandinavi per trovare la rete del vantaggio dopo appena 81 secondi. Lewandowki cerca di caricarsi, al solito, la Polonia sulle spalle ma la dea bendata forse stava dedicando tutte le sue attenzioni alla Spagna nell’altra partita del girone. L’episodio rende il centravanti polacco il primo giocatore dai tempi di Thomas Müller,  ad aver centrato due legni in una sola partita, record amaro che costa caro alla Polonia. Inizia con un fulmine la partita della Svezia, degna dei migliori racconti della mitologia norrena. Triangolazione tra Forsberg e Quaison. Glik cerca l’intervento difensivo con un affondo ma non basta per scampare il pericolo. Un fortunato Forsberg si ritrova la palla tra i piedi e si allarga sulla zona sinistra dell’area polacca incrociando, sul secondo palo, un tiro micidiale. Un bel gol del numero 10 della Svezia che condanna la Polonia. Non tarda ad arrivare la risposta della Polonia, obbligata a ribaltare il risultato per centrare la qualificazioni. Da calcio d’angolo Lewandoski con un inserimento perfetto incorna il pallone schiacciando troppo la traiettoria, che dopo il rimbalzo schizza sulla traversa. Il numero 9 polacco ci prova ancora di testa e colpisce per la seconda volta la traversa sciupando una grande occasione per riacciuffare il pareggio. La prima occasione è un inserimento da scuola calcio, il secondo tentativo è un errore da dimenticare che condanna Lewa&Co. all’eliminazione da Euro 2020. L’Europeo della Polonia finisce al momento del raddoppio della Svezia. Gli svedesi con un contropiede fulminante volano verso il primo posto e l’ottavo di finale. Bellissima cavalcata di Kulusevki che serve di piatto il suo numero 10 che lascia il suo segno con una doppietta. Lewandowki non ci sta e reagisce d’orgoglio. Palla lunga per il centravanti del Bayern Monaco, Svezia impreparata ancora intenta a festeggiare il raddoppio. Un tiro incredibile che rappresenta tutto il talento del numero 9 polacco. Ancora una fiammata da parte della Polonia. Un bel suggerimento da parte di Frankowski a favore di Lewandoski, dimenticato dalla difesa svedese. Aggancio elegante e gol di sinistro. La doccia fredda arriva a pochi minuti dallo scadere della partita. La Svezia condanna definitivamente la Polonia con il gol di Claesson. Non basta questa volta l’orgoglio per la Polonia, che si arrende alla Svezia e saluta l’Europeo.

GIRONE E – LA CLASSIFICA

  1. SVEZIA                         7pt
  2. SPAGNA                       5pt
  3. SLOVACCHIA             3pt
  4. POLONIA                     1pt

PROSSIMO TURNO – GLI OTTAVI

Lunedì 28 giugno – Croazia – Spagna (18:00, Copenaghen)

Martedì 29 giugno – Svezia – 3B/C/Repubblica Ceca (21:00, Glasgow)

IL TABELLINO: SLOVACCHIA-SPAGNA 0-5

RETE: 30′ Dubravka aut. 48′ Laporte, 55′ Sarabia, 66′ Torres, 71′ aut. Kucka

SLOVACCHIA (4-2-3-1): Dúbravka; Pekarík, Satka, Skriniar, Hubocan; Kucka, Hromada (45′ Lobotka); Haraslín (68′ Suslov), Hamsík (90′ Benes), Mak (68′ Weiss); Duda (45′ Duris). A disp. Kuciak, Rodak, Valjent, Gregus, Hrosovsky, Hancko, Koscelnik. All. Tarkovic.

SPAGNA (4-3-3): Unai Simón; Azpilicueta (77′ Adama Traoré.), Eric García (70′ Pau Torres), Laporte, Jordi Alba; Busquets (70′ Thiago Alcantara), Pedri, Koke; Sarabia, Morata (65′ Ferran Torres), Gerard Moreno (77′ Oyarzabal). A disp. De Gea, Sanchez, Marcos Llorente, Gaya, Rodri, Fabian Ruiz, Dani Olmo. All. Luis Enrique.

ARBITRO: Kuipers (Olanda)

AMMONITI: Duda, Busquets, Jordi Alba

IL TABELLINO: SVEZIA-POLONIA 3-2

RETI: 2′ e 59′ Forsberg, 61′ e 84′ Lewandowski, 94′ Claesson.

SVEZIA (4-4-2) Olsen; Lustig (69′ Krafth), Lindelöf, Danielson, Augustinsson; S Larsson, Ekdal, Olsson, Forsberg (78′ Claesson); Isak (68′ Berg), Quaison (55′ Kulusevski). A disposizione: Johnsson, Nordfeldt, Bengtsson, Svensson, Helander, Sema, Jansson, Cajuste. Ct. Andersson.

POLONIA (3-5-2): Szczęsny; Bereszyński, Bednarek, Glik; Jóźwiak (61′ Świerczok), Klich (73′ Kozłowski), Krychowiak (79′ Płacheta), Zieliński, Puchacz (45′ Frankowski); Lewandowski, Świderski. A disposizione: Skorupski, Fabianski, Dawidowicz, Kędziora, Linetty, Rybus, Kownacki, Helik. Ct. Sousa.

AMMONITI: Danielson (S), Krychowiak, Glik (P).

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ultimo aggiornamento: 23-06-2021