Erik Hagen, 38 anni, ex calciatore dello Zenit San Pietroburgo e della nazionale norvegese ne ha per tutti. Nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano del suo Paese ‘VG’, il difensore attualmente sotto contratto con lo Jevnaker, parla senza peli sulla lingua di partite truccate, arbitri corrotti e società di calcio senza scrupoli. La rivelazione più pesante, però, la fa sullo Zenit San Pietroburgo, squadra con la quale è stato tesserato dal 2005 al 2008: prima di una partita di Coppa Uefa, i giocatori del club russo avrebbero pagato un arbitro per garantirsi il passaggio del turno.
Uno dei nostri compagni conosceva l’arbitro – le parole di Hagen -. A noi spettavano bonus pazzeschi per le vittorie in Europa, 12mila dollari a testa. E prima di una partita ci fu detto che se avessimo sborsato ciascuno 3mila dollari per l’arbitro, avremmo vinto. Mi ribellai dicendo che era una follia, che eravamo superiori agli avversari ma alla fine abbiamo pagato tutti.
Hagen non dice espressamente quale sia la partita incriminata, a quale edizione della Coppa Uefa faccia riferimento e chi sia l’arbitro che si sarebbe lasciato corrompere, ma ricorda un dettaglio importante: gli avversari dello Zenit in quella gara si videro annullare quattro gol. Un indizio che nel giro di qualche ora consentirà agli appassionati di calcio russo, di risalire al match incriminato. La decisione di truccare la partita, in ogni caso, non sarebbe stata della dirigenza, ma dei giocatori stessi che, come ricordato da Hagen, ottenevano un sostanzioso bonus in denaro ad ogni turno superato.
La redazione del giornale norvegese, che ha avuto il nome dell’arbitro in via confidenziale, ha contattato il fischietto di quella partita, ma l’ex giacchetta nera si è difeso ad oltranza:
No, è una stupidaggine! E’ solamente una stupidaggine! Non ho ricevuto nessuna offerta. Una cosa del genere non mi è mai successa.
Nel corso dell’intervista, inoltre, Hagen fa riferimento anche al campionato russo, affermando che anche lì ci fosse più di qualcosa che non andasse:
I nostri ultimi 10 match? Mio Dio… tutte le decisioni degli arbitri andavano in nostro favore . Era decisamente imbarazzante.
A confermare alcune delle rivelazioni di Hagen, ci ha pensato il connazionale Jalland, che in Russia ha giocato con la maglia del Rubin Kazan. Anche Jalland ha ammesso che in diverse partite era successo qualcosa di strano e in alcuni casi sono bastati 10 minuti per capire se una partita era truccata o meno. Lo Zenit San Pietroburgo, già nel 2008 fu coinvolto in uno scandalo in seguito alla conquista della Coppa Uefa ai danni del Bayern Monaco: allora fu aperta un’indagine per il possibile coinvolgimento della mafia russa che avrebbe versato una consistente cifra nelle casse del club tedesco per perdere la competizione europea.
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