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Fabio Capello stronca la politica del Milan sul mercato ed un giocatore in particolare

Dalle pagine della Gazzetta dello Sport l’ex allenatore, che ben conosce come si costruiscono dei team vincenti, non risparmia critiche e dubbi sull’operato del Milan sul mercato. Soprattutto in difesa.

Nell’ambito del calcio, le strategie di mercato e le decisioni relative agli acquisti pianificati sono sempre al centro del dibattito, soprattutto quando si parla di club dal prestigio internazionale come il Milan, per di più in una situazione come quella attuale.

Quest’oggi, Fabio Capello, figura di spessore mondiale ed intrecciata a doppio filo con la storia del Milan, ha espresso il suo parere riguardo le mosse effettuate dalla dirigenza rossonera durante l’ultima sessione di mercato, mettendo in discussione l’opportunità e la logica dietro alcune scelte, in particolare per quanto riguarda il reparto difensivo.

Fonseca è stato ascoltato?

Fabio Capello, una delle menti più rispettate nel calcio internazionale e dall’indiscusso palmares, non ha usato mezzi termini per esprimere il suo disappunto riguardo alcune delle decisioni prese dalla dirigenza del Milan. La sua critica non si è limitata a valutare la qualità degli acquisti, ma ha approfondito un tema fondamentale: la sinergia tra società ed allenatore in merito. Ecco le sue parole: “Chi ha preso le decisioni? E soprattutto, le scelte sono state fatte in accordo con Paulo Fonseca, l’allenatore? Ecco, già conoscere queste risposte aiuterebbe a capire. La mia impressione è che su certi acquisti, ma anche su alcune cessioni, non siano state fatte valutazioni calcistiche ponderate e men che meno siano state ascoltate le esigenze del tecnico portoghese“.

La lezione del passato

Fabio Capello va a scomodare anche il Milan che fú, come metro di paragone nelle scelte di mercato. La storica figura del Direttore Sportivo Ariedo Braida viene citata come chiaro esempio di cosa dovrebbe servire tutt’ora per essere un giocatore del Milan: “Quando dico valutazioni calcistiche ponderate, mi viene sempre in mente Ariedo Braida, dirigente di straordinaria competenza. Braida non solo era eccezionale nel capire il livello di un calciatore, ma soprattutto sapeva cosa voleva dire giocare nel Milan. Ricordo sempre le sue battute: «Bravo quello, però è da San Siro?». Non è come giocare altrove, ha un peso specifico differente“.

Secca bocciatura

La questione posta da Capello riguarda soprattutto l’acquisto di Emerson Royal, terzino brasiliano arrivato la scorsa estate dal Tottenham per 15 milioni di Euro, del quale si mette in dubbio l’apporto effettivo al miglioramento della squadra. Fabio Capello è lapidario ed include nel discorso altre decisioni prese dall’attuale dirigenza milanista a corollario: “Emerson Royal non mi pare da Milan. È un acquisto che non avrei fatto, perché non ti migliora in una zona di campo dove avevi già Calabria, il giovane Jimenez e volendo Kalulu, che ti avrebbe fatto comodo pure da centrale“.

Emerson Royal

 

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