Genoa – Siena del 22 aprile 2012 è stata una delle pagine più tristi del calcio italiano. Per 45 minuti, un manipolo di ultras rossoblu tennero in scacco un intero stadio bloccando il regolare svolgimento della partita e chiedendo ai giocatori del Genoa di levarsi le magliette poiché non degni di indossarle. Uno spettacolo pietoso che mise in luce la debolezza delle istituzioni italiane, non solo quelle calcistiche, incapaci di garantire il regolare svolgimento di una partita di calcio del massimo campionato nostrano. Oggi il tribunale di Genova ha condannato quattro ultras del ‘Grifone’ – Piermarco Pellizzari, Massimo Leonardi, Niccolò Castelletta e Cristiano Grasso – per un totale di nove anni di reclusione.
Secondo il tribunale, sono loro i principali responsabili di quanto accaduto il 22 aprile 2012 durante la gara valida per il girone di ritorno della serie A 2011-2012: i quattro ultras sono ritenuti colpevoli di aver minacciato i giocatori di casa – che stavano perdendo pesantemente contro i bianconeri toscani – costringendoli a consegnare alla curva le divise di gioco. Il tribunale ha condannato Pellizzari a 2 anni e 10 mesi di reclusione, mentre per gli altri tre la pena è di 2 anni e 2 mesi per i reati di violazione della legge sulla sicurezza negli stadi e violenza privata. Il Pm aveva chiesto per tutti 3 anni e 6 mesi, ma in fase dibattimentale è caduto il reato di lesioni e resistenza, per il quale sono stati assolti.
Secondo la ricostruzione dei fatti del PM Mazzeo, i quattro ultras del Genoa forzarono il blocco degli steward in modo da passare dalla gradinata al settore dei distinti e avvicinarsi al tunnel attraverso il quale i giocatori accedono normalmente agli spogliatoi. Da lì fu facile mettere in scacco i giocatori, ma la Digos identificò subito Pellizzari, Leonardi, Castelletta, e Grasso che vennero arrestati per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, violenza privata e violazioni delle norme che regolano gli accessi allo stadio.
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