Luis Figo fa un passo indietro e ritira la propria candidatura alla presidenza Fifa, esattamente come già fatto da Michel Van Praag, presidente della federcalcio olandese. L’ex fantasista dio Barcellona, Real Madrid e Inter lascia così campo aperto ai due candidati rimasti, ossia Joseph Blatter – in carica dal 1998 e favorito assoluto – e il principe di Giordania Ali Bin Al-Hussein. Le elezioni per la carica più importante del calcio mondiale si terranno il prossimo 29 maggio, ma secondo Figo non sarà una scelta democratica: l’ex campione portoghese, infatti, ha motivato la propria decisione di ritirare la candidatura tramite una durissima lettere che vi riportiamo interamente di seguito.

Tra le accuse più pesanti che Figo fa, quella di non aver potuto fare campagna elettorale in maniera democratica: ai candidati non graditi, spiega, in alcuni posti è stato addirittura vietato di parlare.

“Entrare in corsa per questa carica era una decisione personale, presa dopo aver ascoltato molte persone nell’ambito del calcio internazionale. La reazione fu così piacevole che capii di aver fatto la scelta giusta. Il calcio mi ha dato tutto, volevo dargli qualcosa in cambio. La FIFA ha bisogno di un cambiamento urgente. In questi mesi però non ho visto solo il desiderio di cambiamento nei miei viaggi, ma i miei occhi sono stati testimoni di continui incidenti, in tutto il mondo, che dovrebbero far vergognare chiunque voglia che il calcio sia libero, pulito e democratico.

Ho visto coi miei occhi presidenti di Federazioni che, un giorno dopo aver comparato i dirigenti FIFA al diavolo, salgono sul palco per comparare quelle stesse persone a Gesù Cristo. Non mi è stato riferito, l’ho visto io come testimone oculare. Ai candidati presidenti è stato impedito di parlare ad alcune federazioni e congressi mentre uno dei candidati (Blatter, ndr) ha potuto farlo. Non c’è stato un singolo confronto o dibattito pubblico.

Vi sembra normale che l’elezione per una delle organizzazioni di maggior rilievo del pianeta possa andare avanti senza un dibattito pubblico? E’ normale che uno dei candidati non si preoccupi neanche di presentare un programma elettorale? Ho deciso dopo una riflessione personale e dopo aver condiviso le opinioni con gli altri due candidati. Credo che a Zurigo non avverrà una normale elezione. Pertanto, non vi prenderò parte.

Sia chiaro: rispetto enormemente il mondo del calcio, dall’Africa all’Asia, passando per l’Europa, dove c’è stato spazio per un normale e democratico dibattito grazie a Platini. Resta ferma la mia volontà di cambiare e rigenerare la FIFA. Non ho paura delle elezioni, ma non acconsento a un processo che il 29 maggio non vedrà eletto il vincitore”.

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ultimo aggiornamento: 22-05-2015