C’erano molti seggiolini vuoti durante la finale di Europa League tra Siviglia e Benfica, vinta dagli spagnoli ai calci di rigore. Lo Juventus Stadium ha una capienza di circa 40000 spettatori, ma sulle tribune erano esattamente 33.120 i tifosi che hanno assistito alla finalissima. Quasi settemila posti vuoti, una fotografia che non è piaciuta all’Uefa, pronta ad aprire un’inchiesta. Il massimo organismo continentale non ha gradito il colpo d’occhio dello Juventus Stadium e anche i telespettatori da casa si sono chiesti perché un evento di tale portata che alla città di Torino ha fruttato complessivamente quasi 15 milioni di euro tra incassi di prenotazioni di alberghi, bar attività di ristoro, non era corredato da una cornice che avrebbe meritato.
Il motivo principale riguarda soprattutto l’impossibilità di cedere i biglietti una volta acquistati. I tagliandi erano nominativi e molti tifosi juventini, ingolositi dall’idea di una finale a Torino che qualche mese fa era tutt’altro che irrealizzabile per gli allibratori, hanno acquistato i biglietti sperando che i bianconeri arrivassero in finale. Tifosi bianconeri presumibilmente di fuori Torino, sicuramente poco invogliati da un viaggio stressante e da una finale senza la Juventus, eliminata ad un passo dal traguardo dal Benfica.
La Uefa, insieme alla Juventus (il club che ha collaborato attivamente per l’organizzazione in quanto la finale era prevista nello stadio di proprietà), avevano aperto la vendita dei tagliandi già a febbraio. I bianconeri di Antonio Conte non erano ancora qualificati per gli ottavi di finale, ma l’occasione per i tifosi della Vecchia Signora era troppo ghiotta. Il Benfica, però, ha rovinato la festa dei gobbi, alcuni dei quali beffati anche dal tagliando inutilizzabile perché nominativo e incedibile…
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