Episodi che non sono strettamente collegati, ma hanno macchiato la serata di sport a Firenze. Risalta subito agli occhi il diverso trattamento da parte di alcuni media, sui cori offensivi: la notiziabilità di un evento da trattare con maggior equidistanza e seriosità rispetto alla mera cronaca sportiva, diventa tale solo se non arreca danno alla squadra o alla tifoseria di maggior seguito per una testata giornalistica. Così Tuttosport descrive minuziosamente il pre partita di alcuni tifosi viola, ancora avvezzi a certi cori vergognosi:
“Prima della partita alcuni psedotifosi della Fiorentina hanno intonato il coro: “Amo Liverpool” (tutta la curva Fiesole e parte della tribuna), mentre ai giornalisti di Mediaset è stato quasi impossibile intervistare Beppe Marotta a bordo campo per gli insulti ricevuti dall’ad bianconero. Un gruppo sparuto ha anche intonato l’idiota coro “Salta con noi, Gianluca Pessotto”.
Il Corriere dello Sport, sicuramente meno vicino da sempre alle posizioni della Vecchia Signora, preferisce invece concentrarsi sui brutti cori dei tifosi juventini presenti in mille al Franchi, nel settore ospiti:
“I circa mille tifosi della Juventus, invece, presenti nel settore ospiti al Franchi, hanno intonato in maniera ironica un “Salta con noi Giuseppe Rossi”, ricordando che nell’ultimo infortunio Rossi ha rischiato che gli saltasse nuovamente il legamento crociato del ginocchio. Intanto il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha voluto seguire la rifinitura della squadra direttamente in campo, tra i fischi sonori dei tifosi viola”.
Resta da chiarire il gesto dell’ombrello (o presunto tale) di Stephan Lichtsteiner verso la tribuna gremita di tifosi fiorentini, a fine partita. Il giocatore svizzero, entrato al 31′ del secondo tempo al posto di Isla, al fischio finale dell’arbitro Webb si sarebbe girato per prendere in giro i tifosi avversari. La Juventus smentisce parzialmente: “Lichtsteiner non ha rivolto nessun gesto dell’ombrello ai tifosi viola, ha solo fatto segno con la mano di andare a casa a quei tanti che gli hanno augurato di morire durante il riscaldamento. Sono le stesse cose che il giocatore ha spiegato nel dopo-partita a Firenze“.
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