Delirio Fiorentina. Oggi allo stadio Artemio Franchi si sono viste scene rarissime alle nostre latitudini, con circa 20mila spettatori che hanno gremito l’impianto cittadino per aspettare e assistere alla presentazione alla stampa prima e poi direttamente ai tifosi del tedesco Mario Gomez. L’ex centravanti di Stoccarda e Bayern Monaco è atterrato in mattinata all’aeroporto Peretola, il tempo di prender confidenza col mondo viola quindi, dopo un pranzo leggero, si è spostato in direzione Campo di Marte per raggiungere il Franchi: conferenza stampa fissata alle ore 18 con maxi schermo nello stadio, quindi il giro di campo con la maglia viola numero 33 e il consueto rito dei palleggi e dei palloni sparati tra il pubblico. A Firenze non si respirava un’aria di tale euforia ed elettricità da anni, sicuramente nell’era Della Valle non c’era mai stato tale e tanto entusiasmo.
Seppur con qualche minuto di ritardo, il panzer di origini spagnole si è palesato visibilmente emozionato e felice poco dopo le sei, quindi ha esordito in italiano con un sorprendente: “Sono un fiorentino“, dopo aver ascoltato le parole introduttive di Pradé e Macia. Quindi tutti i riflettori sono stati puntati su di lui, capace di mantenere per mezz’ora un basso profilo eppure bravo di tanto in tanto a piazzare qualche stoccata per far infiammare i tifosi sugli spalti:
“Non so dire nient’altro, ma imparerò presto l’italiano per rispondere in prima persona a tutte le interviste. Sono felice di essere qui, finalmente è tutto realtà, lo sognavo da tempo. Lo stadio è gremito, ora tocca a noi dare il meglio. E’ tutto così bello, tutto questo entusiasmo. Già in Germania avvertivo questa sensazione di grande felicità, in Italia il calcio è seguitissimo e lo so. Le mie destinazioni dopo il Bayern potevano essere Spagna o Italia e dovevo scegliere una destinazione che mi rendesse felice anche a livello personale. La città è splendida ed essere qui mi dà tanta energia, penso lo sentiate anche voi”.
Non fa nomi Gomez, eppure tante sono state le domande su chi apprezza del campionato italiano o dei suoi nuovi compagni; non promette neanche dieci o venti gol, parla sempre di squadra e collettivo, quando però gli viene chiesto perché proprio Firenze allora si sbottona un po’:
“La città è fantastica ed ha giocato il suo ruolo, ma la cosa più importante è lo sport e qui ho la possibilità di giocare. Se avessi potuto farlo sarei rimasto lì dov’ero, ma la cosa più importante è giocare. Ho avuto colloqui con Guardiola che mi ha confermato come la Fiorentina sarebbe stata una scelta adatta, a causa anche per il suo gioco all’attacco. Se ne ho parlato anche con Toni? No, con lui non ho parlato ma la mia scelta non è avvenuta in base a dialoghi con qualcuno. Ne ho parlato solo con Guardiola, che mi ha parlato benissimo del tecnico, e con Montella stesso, oltre che ovviamente con la società, che mi ha illustrato gli obiettivi e i motivi per cui mi hanno voluto qui”.
Gomez è ambizioso e non potrebbe essere altrimenti se è vero che col Bayern Monaco ha vinto tutto quello che poteva vincere appena un mese e mezzo fa, oltre ad essere incredibilmente prolifico sotto porta da anni; ovvio dunque che speri che Firenze possa essere trampolino giusto per far parte dei 23 che prenderanno parte ai prossimi Mondiali brasiliani con la Germania, così come è normale per lui lottare per il traguardo massimo. Per il tripudio del popolo viola:
“In questo momento l’obiettivo è vincere un titolo anche qui in Italia, sicuramente, è il sogno di tutti”.
Juve e Napoli sono avvisate, la Fiorentina si candida seriamente per diventare la terza forza della Serie A. Qualcosa, in Italia, è cambiato.
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