Come prevedibile che fosse, oggi la Corte di Giustizia Federale ha respinto il ricorso avanzato dalla Fiorentina che chiedeva di annullare la squalifica di una giornata, decretata dal Giudice Sportivo, ai danni di Cuadraro. Il colombiano, espulso contro il Napoli per doppia ammonizione dall’arbitro Calvarese, non potrà giocare contro il Milan, nonostante sia evidente a tutti che il secondo giallo comminatogli dall’arbitro di Teramo fosse ingiusto perché il giocatore non aveva simulato il fallo sull’intervento di Inler.
La vicenda ha avuto la conclusione più logica secondo quello che è il regolamento attuale della FIGC. E’ infatti chiaro che l’annullamento della squalifica di Cuadrado avrebbe aperto, almeno in via ipotetica, la possibilità di un successivo ricorso della Fiorentina per chiedere la ripetizione della partita in virtù dell’errore tecnico commesso dal direttore di gara in un momento chiave dell’incontro. I membri della Corte di Giustizia Federale non hanno sfatato questo tabù, evitando di creare un precedente legale che avrebbe consentito a qualsiasi squadra o tesserato di fare ricorso nel caso di un errore tecnico vero (o presunto) subito in campo. Il concetto è chiaro: gli errori degli arbitri fanno parte del gioco e vanno accettati quando si verificano. Lo stesso discorso però non dovrebbe valere per le pene previste dopo un provvedimento disciplinare preso nell’immediatezza dall’arbitro.
Probabilmente qualcuno potrebbe pensare che il calcio italiano ha perso un’occasione per ampliare l’utilizzo della cosiddetta ‘Prova Tv’, attualmente impiegata solo per valutare a posteriori episodi che arbitri, segnalinee e giudici d’area non sono riusciti a notare durante la partita. In realtà non è così perché la Corte Federale, come il Giudice Sportivo, ha solo il compito di applicare le regole per quelle che sono, senza valutare l’opportunità delle stesse. Non è escluso però che la conseguenza di questo ricorso possa essere quella di avviare una discussione in un contesto federale sull’utilizzo della prova televisiva, con il fine di ammettere anche la possibilità di cancellare un’ammonizione per simulazione nel caso di un errore evidente come in questo caso.
Se infatti l’arbitro può punire con l’ammonizione eventuali simulazioni, sarebbe anche giusto che un giocatore possa richiedere di annullare la pena prevista da questo provvedimento se si ritiene danneggiato. Tutto naturalmente a patto che nessuno chieda di conseguenza la ripetizione della partita, altrimenti si entrerebbe in un circolo vizioso che, certamente, alimenterebbe enormemente le polemiche di fronte a questa o quella decisione discutibile.
I tifosi della Fiorentina non hanno preso bene la sentenza della Corte Federale, esprimendo il proprio disappunto con uno striscione appeso sui cancelli dello Stadio Franchi: “Braschi e Nicchi, la pazienza è finita, basta incompetenti“. Evidentemente alla tifoseria viola non è chiaro che la Corte Federale non ha i poteri e le competenze della Corte di Cassazione penale (tuttalpiù simile al Tribunale Nazionale di Arbitrato del Coni), e quindi mai avrebbe potuto accogliere questa istanza del club dei Della Valle. C’è solo da sperare, come detto sopra, che questo episodio sia spunto di riflessione per i vertici del calcio italiano, illuminandoli sulla necessità di porre un piccolo correttivo alla regola sull’utilizzo della ‘Prova Tv’ ed anche a quello che prevede l’ammonizione di un giocatore in caso di simulazione.
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