Il campionato francese vuole rinascere e tornare a primeggiare anche nelle competizioni europee recuperando terreno nel ranking Uefa. Per fare ciò, però, la Ligue 1 così come la conosciamo, andrà letteralmente rivoluzionata e l’Equipe sa già come: il giornale d’oltralpe, infatti, ha pubblicato oggi un decalogo per rilanciare tutto il movimento calcistico francese tramite una serie di capisaldi. La Ligue 1 dovrà essere un campionato d’élite, al quale parteciperanno solo 10 squadre e ciascuna vittoria varrà addirittura quattro punti, mentre aumenterebbe anche la ricompensa per i pareggi se giunti al termine di una gara con gol.
Il nuovo campionato sarà chiaramente pensato per favorire il “made in France”, e allora spazio all’azionariato popolare e diritto di precedenza agli allenatori francesi rispetto a quelli stranieri. Presupposto fondamentale all’attuazione della rivoluzione, un riequilibrio a livello fiscale: da gennaio, intanto, sfumerà la norma che penalizzava gli stipendi record e che è costata alla Ligue 1 circa 40 milioni di euro, per la maggior parte sborsati dal PSG. Una politica meno restrittiva in ambito fiscale, consentirebbe il recupero di risorse da investire per ammodernare e riempire gli stadi.
Alle 10 squadre d’élite, farebbero da contraltare altrettante compagini di un gruppo intermedio, con due retrocessioni possibili in Ligue 2, che avrà comunque un massimo di 20 club. Meno squadre consentirebbero ai top club di concentrare le forze anche sugli impegni di coppa e far salire così il punteggio nel ranking Uefa. La serie cadetta, inoltre, dovrà puntare sui giovani, mentre sarebbero previste anche novità per il mondo arbitrale: come già avvenuto in passato, i francesi dovrebbero aprire le porte ai fischietti stranieri. Quanto agli stipendi dei calciatori, sarà stabilito un salary cap e il compenso dovrà essere commisurato a presenze e risultati, come già fanno sostanzialmente alcuni club della Ligue 1 attuale, St Etienne, Bordeaux, Lorient e Evian.
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