Ogni quattro anni la signora Paoletta, insegnante di Cagliari, ha sfornato un campioncino: la dinastia, ormai si può chiamare così, dei fratelli Mancosu è cominciata nel 1984 con la nascita di Matteo, bomber del Trapani che dopo tanto girovagare per le serie inferiori del calcio italiano, è definitivamente esploso alla soglia dei 30 anni segnando a raffica in Serie B. Nel 1988 papà Mimmo, informatore scientifico, si procurò un nuovo fiocco azzurro per salutare la nascita del secondogenito di casa: nacque Marco, esordio in Serie A 18 anni in quel di Ascoli con la maglia del Cagliari (gara in cui andò pure a segno), quella per cui in famiglia si sfiora la fede di stampo religioso, il club in cui Marco si fece conoscere al grande pubblico ma che per Matteo rappresentò, e forse tutt’ora rappresenta, una sorta di maledizione. Fu scartato durante dei provini quando era ancora un ragazzino, Marco invece ce la fece: ma per il centrocampista poi soprannominato “il Mago” a Siracusa l’avventura nella terra natia non durò molto e nel 2013 si svincolò definitivamente dal sodalizio di Viale La Playa diventando un giocatore del Benevento a tutti gli effetti.
Finita qua? Neanche per sogno perché nel 1992 nacque il terzo e ultimo figlio della coppia Mancosu, cioè Marcello: un altro centrocampista, solita trafila fino ad arrivare nella squadra del capostipite Matteo, il Trapani, che dopo averlo prelevato a gennaio dal Selargius, lo ha poi subito girato in prestito al Pavia, Prima Divisione. Ebbene, questo week-end passerà alla storia per questa ridente famigliola cagliaritana perché tutti e tre i fratelli hanno timbrato il cartellino: Matteo ha messo a referto il 21esimo centro stagionale nella vittoria del suo Trapani ai danni della Juve Stabia, Marco ha messo la firma sul 3-2 del Benevento sul Viareggio (per lui settimo gol in campionato), mentre il giovane Marcello ha siglato la prima rete tra i professionisti nella sconfitta casalinga del club pavese per 3-1 contro la Pro Patria. Un vero e proprio record (accaduto già in passato), con vista sui sogni ottimistici del futuro; Marcello infatti spera che questo sia l’inizio di una storia avvincente capace di culminare in un’incredibile reunion, magari proprio a Cagliari:
“Marco è esploso molto giovane, mentre Matteo più tardi ma solo perché la visibilità è davvero molto poca per chi gioca in Sardegna. Le sue qualità sono le stesse di qualche anno fa. Io sono riuscito presto ad affacciarmi nei professionisti e spero di continuare così. Giocare insieme? Per ora non ci abbiamo ancora pensato, sarebbe un’esperienza incredibile. Se dovesse capitare, non ti nego che sarebbe fantastico. Per ogni sardo il sogno è quello di esordire in Serie A con la maglia del Cagliari. Per noi quella maglia rappresenta qualcosa di incredibile e speciale. Marco ci è riuscito e non nego che rappresenterebbe un sogno farlo sia per me che per Matteo”.
Matteo, il cui nome è sulla bocca di moltissimi addetti ai lavori per lo splendido campionato che sta facendo in cadetteria, non ha aspirazioni molto differenti da quelle del fratello più giovane di otto anni; il suo obiettivo è quello di tornare un giorno a casa:
“Speriamo che Marcello abbia la possibilità di dimostrare le sue qualità. Purtroppo in Sardegna il calcio non sta benissimo: io ho lasciato l’isola solo a 25 anni, forse per demerito mio o forse perché ho avuto poche occasioni, ma comunque penso sempre al fatto di potervi ritornare. Noi sardi siamo fatti così. Se decidi di andare via da quella regione, lo fai solo per lavoro”.
Dunque è tempo di godersi i risultati di tanti sacrifici in casa Mancosu, aspettando il quarto week-end magico; come già scritto era già successo due volte, infatti, che i tre trovassero la via del gol nello stesso fine settimana: il 29 gennaio 2012 con le reti di Matteo (Lamezia), Marco (Siracusa) e Marcello (Selargius), e prima delle vacanze dello scorso Natale, quando Matteo segnò al venerdì contro la Ternana, il sabato Marcello andò in rete sempre con la maglia del Selargius (Serie D) contro la Maccarese e domenica Marco chiuse il cerchio col Benevento contro il Prato. Complimenti a loro… e ai loro genitori!
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